L’amministrazione Area funziona così: dice una cosa e puntualmente ne fa un’altra. Nella speranza, secondo loro, che la gente si dimentichi di quanto affermato prima. Mah…
Stavolta tocca al mercato. “Quella del Carmine – dissero tutti a Palazzo dei Priori – è una prova. Vediamo per qualche mese come va e poi decidiamo. Tranquilli, non protestate per il trasferimento dal Sacrario. E soltanto una prova”.
Bene – posto che la prova non c’è proprio stata dato che il mercato, tra le proteste dei primi due sabati, il maltempo di febbraio e la chiusura per il Covid, non si è svolto quasi mai – ieri è arrivata puntuale la candida ammissione del sindaco: “Il mercato sta bene al Carmine. A Valle Faul ce ne metteremo un altro più qualificato. Il Carmine va benissimo”.
Ma, scusa, Arena, dove sta la prova? Quando l’avete fatta, durante l’emergenza di marzo e aprile? Non avevate detto ai commercianti spediti al Carmine che al limite si sarebbero potuti spostare a Valle Faul? Non avevate detto che il mercato più qualificato (che poi ci spiegherete che cosa si intende per qualificato) sarebbe stato messo vicino al Sacrario, davanti agli Almadiani?
Eh già, dire tutto e il contrario di tutto. Questa è l’amministrazione comunale a Viterbo. Ricapitolando, se non lo avete capito: il Sacrario il sabato mattina continuerà a fare il Sacrario, cioè il mortorio, cioè il parcheggio semivuoto che avete visto da quando è stato trasferito il mercato; per cui i banchisti del mercato si arrangino pure ed è già un piacere che gli fanno a metterli al Carmine; e a Valle Faul un po’ di bancarelle di prodotti tipici al servizio di qualche turista del fine settimana. E se il centro muore è meglio così: almeno nessuno disturba il sonno di nessuno. A cominciare da quello di Arena.