E’ ripartita la movida e a Viterbo, come nel resto del Paese, è come se la quarantena non ci fosse mai stata. Un fine settimana, complice il caldo, da tutto esaurito in centro. Sia di pomeriggio che la sera. Tutta musica per le orecchie degli esercenti, un po’ meno per quelle delle istituzioni, preoccupate di una ripresa del contagio. Arena, che alla vigilia della riapertura si era detto pronto a richiudere tutto se si fosse accorto di comportamenti scorretti, giura però di aver trovato in giro tanta responsabilità. Gente con mascherina e rispetto del distanziamento. La maggiore concentrazione dei più giovani è stata registrata ovviamente nel quartiere di San Pellegrino: secondo il sindaco non ci sono stati però problemi.
Tutto bene, dunque? Il ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, ci va cauta: “Gli italiani in questo periodo – ha detto intervistata a ‘Che tempo che fa’ – hanno avuto un comportamento responsabile seguendo tutte le prescrizioni. Ora la libertà di uscire, soprattutto nei giovani, ha fatto ritenere loro che tutto sia superato ma così non è. E’ opportuno lanciare loro un messaggio: se dovesse tornare l’epidemia sarebbe un fallimento per il Paese. Tutti dobbiamo operare con senso di responsabilità”.
“Riaprire – ha detto invece Zingaretti – e ripartire in sicurezza. E’ importante ed è possibile con regole chiare e comportamenti responsabili. Altrimenti il rischio di tornare indietro diventa reale. Abbiamo bisogno di tornare a vivere, di sostenere il lavoro e le imprese. Ma questo sarà possibile solo se sulla garanzia della massima sicurezza non si abbassa la guardia. Abbiamo voluto lanciare un messaggio di speranza e ottimismo: nessun virus potrà cancellare la nostra storia, la bellezza della nostra terra e la forza delle nostre comunità. Abbiamo ancora addosso la paura per il trauma subito. Ma giro il Lazio e vedo una comunità forte, pronta a rimettersi in gioco, con creatività e responsabilità. Ora è il momento di puntare, ancora più di prima, sull’economia della bellezza, sulla vitalità della cultura, sulla forza delle nostre imprese, sulla nostra antica tradizione di accoglienza. Vogliamo promuovere un modo civile e intelligente di riappropriarsi delle nostre libertà e ricominciare vivere il Lazio, liberi e sicuri. Si riparte, quindi, ma sempre nel rispetto delle regole per la propria sicurezza e quella di tutti. Distanziamento di sicurezza, mascherine, igiene delle mani nella vita privata e nella vita sociale”.