Nel Lazio i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta possono ora prescrive il tampone ai propri assistiti “in caso di sospetto Covid o con esito positivo al test sierologico”. Lo prevede una determina, firmata dalla Direzione integrazione sociosanitaria della Regione e pubblicata sul bollettino ufficiale, che individua il percorso di esecuzione e registrazione dei test sierologici, mediante prelievo venoso, e l’elenco dei laboratori abilitati: “Il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta procedono alla segnalazione di sospetto caso al dipartimento di Igiene della Asl territorialmente competente secondo le modalità definite a livello regionale – evidenzia il documento – nel contempo provvedono anche a segnalare il caso, via telefono, ad dipartimento medesimo. I medici prescrivono, attraverso ricetta dematerializzata, il tampone nasoorofaringeo, inserendo il codice di esenzione. Inviano poi la prescrizione per email all’utente e al dipartimento di igiene dell’asl territorialmente competente”. Infine, “comunicano all’utente le sedi dei drive in, in base alla residenza, dove dovrà recarsi per effettuare il tampone, a partire dal giorno successivo ed entro 48 ore dall’emissione della prescrizione. Se necessario, provvedono al rilascio della certificazione di malattia”.