Il presidente di Talete, Andrea Bossola, replica all’accusa di disastro ambientale formulata a suo carico dalla Procura di Civitavecchia (che ne ha chiesto il rinvio a giudizio) per le captazioni di acqua dal lago di Bracciano fatte da Acea Ato 2 (dove Bossola era consigliere di amministrazione) tra il 2016 e il 2017: “Al momento l’unico atto emesso dalla Procura di Civitavecchia che ha coordinato le indagini è una richiesta di rinvio a giudizio. Il giudice per le udienze preliminari non si è ancora espresso su questa indagine. Vorrei sottolineare – si legge in una nota – come i prelievi dal lago di Bracciano oggetto di contestazione, eseguiti tra il 2016 e il 2017, sono avvenuti nel rispetto di una convenzione che è sempre stata rispettata da Acea Ato2. Il gestore può derivare infatti a scopo potabile dal lago una portata media di 1,1 mc/s e una portata massima, in casi eccezionali, di 5 mc/s, sulla base di un regolare decreto. La concessione – aggiunge – non stabilisce un livello idrometrico minimo per cui interrompere la derivazione”.
“Nel 2017 – ancora Bossola – sono state derivate una portata media ed una portata massima ampiamente contenute all’interno dei limiti concessori, nonostante l’emergenza idrica dichiarata a livello regionale, unico caso nella storia del Lazio. Tale prelievo d’acqua ha comportato un abbassamento del livello del lago molto contenuto, poche decine di centimetri, a fronte di una profondità di oltre 160 metri. L’ulteriore abbassamento che si è avuto nel 2017 quindi è ascrivibile alle ridotte precipitazioni, all’evapo-traspirazione e/o ad altri prelievi (di cui molti abusivi), ma non certo alla derivazione idropotabile effettuata dal gestore”.
Bossola si dice certo di riuscire a dimostrare “che non vi è stato alcun danno ambientale al lago di Bracciano, ma solo un abbassamento eccezionale, che va comunque commisurato ad uno dei laghi più profondi dell’Italia centrale, dovuto ad un eccezionale periodo di siccità. Abbassamento comune, sempre nel 2017, a tutti i laghi italiani”. “In ogni caso – conclude il presidente di Talete – nel corso del 2017 la derivazione del gestore dal lago di Bracciano è stata definitivamente interrotta, grazie anche alle azioni di efficientamento eseguite sulla rete idrica di distribuzione da parte del gestore”.
Bossola allega poi un dispaccio Ansa: “Il 2017 è stato un anno con un’eccezionale carenza di risorse idriche disponibili, soprattutto in alcune zone del Paese. Così l’Istat in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. Secondo l’Istituto a causa della crisi idrica nei 4 principali bacini idrografici italiani (Po, Adige, Arno e Tevere) le portate medie annue hanno registrato una riduzione media complessiva del 39,6% rispetto alla media del trentennio 1981-2010; il maggior deficit di precipitazioni nella seconda metà dell’anno con uno stato sempre ‘estremamente secco’. Nel 2017, in tutti e 4 i bacini idrografici, le portate medie annue hanno registrato un decremento rispetto alla media del trentennio di riferimento 1981-2010, con una riduzione media complessiva del 39,6%. I primi mesi dell’anno mostrano regimi pluviometrici che vanno da valori ‘nella norma’ a ‘estremamente secco’. L’unica eccezione all’andamento delle precipitazioni – segnala l’Istat – è stata rilevata nel mese di dicembre nel bacino del Tevere, come ‘molto secco’”.