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Home » Politica » In Comune le “vacanze” sono finite

In Comune le “vacanze” sono finite

30 Aprile 2020

“E’ arrivato il momento di ripartire”. Così il Comune di Viterbo. Dunque, sembra che l’abbiano capito anche a Palazzo dei Priori che il tempo di stare con le mani in mano è scaduto. Certo, tra il dire e il fare, conoscendo l’amministrazione, ci sarà di mezzo il mare. Per ora comunque accontentiamoci dei buoni propositi. Ne sapremo di più tra tre o quattro settimane.

A sentire l’assessore Laura Allegrini sono diverse le iniziative a cui l’amministrazione starebbe lavorando: dai parcheggi gratuiti in centro, per invogliare le persone a farsi un giro nella zona ora deserta, all’abbattimento di alcune imposte per i commercianti. Libro dei sogni? Come detto, non servirà molto per rendersi conto se giunta e consiglieri di maggioranza, dopo due mesi di “vacanza”, si sono messi davvero a lavorare.

Nella foto Bianchini consegna le chiavi della sua attività ad Arena. Un gesto simbolico per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui problemi del settore

“E’ il momento più difficile – dice Laura Allegrini – quello che richiede la maggiore cautela. Perché, tutto sommato, è facile non contagiarsi senza frequentarsi, diventa molto più difficile evitare il contagio lavorando e riducendo la distanza sociale. Nel centro storico andranno individuate delle formule di ripartenza per le attività commerciali e di ospitalità. Va detto – dice l’assessore Laura Allegrini – che le caratteristiche di ciascuna attività sono molto specifiche ed è giusto quindi che, nel rispetto delle prescrizioni sanitarie, ognuno individui la formula di ripartenza o di riconversione dell’attività. Non sono paragonabili attività con molti dipendenti, rispetto a quelle a conduzione familiare. I ristoranti e i bar hanno locali e servizi con caratteristiche diverse. Lo stesso i b&b. Non si può imporre una formula. Il Comune deve garantire a tutti, senza aggravio, di poter aprire e ampliare gli spazi all’esterno, mettendo a disposizione piazze e strade. Così da non perdere posti e coperti, rispettando il distanziamento. Il traffico e le chiusure andranno ovviamente rimodulate su queste nuove esigenze. Anche la gratuità dei parcheggi può rientrare in questo piano. Non ce ne vorranno i residenti del centro che pazienteranno e aiuteranno il settore in crisi. Ci vorrà anche, a mio parere, la più grande elasticità su turni e orari. Abbiamo già chiesto alla soprintendenza deroghe fino a cessata emergenza per le istallazioni”.
Tutto dovrà essere veloce e sburocratizzato: “Credo che per i locali di somministrazione a sedere si possa trovare a livello nazionale una formula, come l’autocertificazione o lo stato di famiglia, che consenta di evitare il distanziamento per i conviventi. Sarebbe inutilmente dissuasivo.
Il Comune sta lavorando al bilancio e all’individuazione degli sgravi (Tosap, Tari, insegne). Ma la misura più forte deve arrivare dal governo: fondamentali saranno la cassa integrazione e gli indennizzi a fondo perduto per le inevitabili e devastanti perdite. Per l’abbigliamento, per esempio, come non pensare all’invenduto per il salto di una o due stagioni?
Ma la valorizzazione del centro storico è legata anche alla sorte degli immobili e a quella delle proprietà. Perché il proprietario dell’immobile al quale non viene pagato l’affitto, dovrà pagare lo stesso l’Imu. Che è alta per i valori catastali ormai superiori a quelli di mercato e onerosa quando scarseggia liquidità. Mi risulta che diversi proprietari abbiano ritrattato e ridotto i canoni, ma in caso di morosità delle attività commerciali, lo stato dovrebbe prevedere un accollo di mesi o qualche anno. Fondamentale per il centro sarà la ripartenza delle attività culturali e turistiche da vivere con modalità assolutamente diverse. Useremo e chiederemo prudenza. Dovremo essere inflessibili con chi non rispetta le regole. Ma siamo fiduciosi: torneremo, seppur lentamente, alla vita e alla nostra quotidianità”.

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