Dati per la prima volta molto confortanti quelli sul contagio nel nostro Paese. Così li ha definiti il capo della Protezione civile Angelo Borrelli durante la conferenza stampa del pomeriggio.
Il bollettino del 23 aprile segna un nuovo deciso calo nel numero dei pazienti attualmente positivi. La discesa dei malati è iniziata il 20, quando il calo è stato di -20 persone, il 21 è stata molto più consistente, arrivando a 528 unità, il 22 si è fermata -10. Oggi gli attualmente positivi sono diminuti di -851 unità e sono in totale 106.848 (ieri 107.699). In aumento il numero delle vittime: si registrano 464 nuovi morti, ma questo è stato spiegato che dipende dai contagi delle scorse settimane.
Complessivamente, i casi totali di persone colpite dall’inizio del monitoraggio dell’epidemia sono arrivati a 189.973, con un incremento oggi 23 aprile di +2.646 in un giorno (ieri erano 187.327): il calo è significativo visto che ieri l’incremento era stato di +3.370.
L’R con zero, l’indice di contagiosità, è sceso ad una percentuale compresa tra lo 0,5 e lo 0,7, ha spiegato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, che ha anche sottolineato che a partire dal 5 aprile, “con la sola eccezione di una giornata, c’è stata una riduzione del numero dei pazienti ricoverati. E dal 3 aprile c’è stata costantemente ogni giorno una riduzione del numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva”.
Molto importante ciò che Locatelli ha detto sui vaccini: “Gli studi sono in fase avanzata, ma prima che vengano messi in commercio serviranno dei mesi”. In particolare, secondo il presidente del Css “oggi c’è evidenza che su due potenziali vaccini negli Usa, uno in Inghilterra, uno in Germania e uno in Cina vi è una fase avanzata di sviluppo. Ma deve essere chiaro che ciò non significa affatto un’imminenza commercializzazione degli stessi”.