La Provincia approva una variazione di bilancio di 231 mila euro per interventi urgenti per l’emergenza, ma stranamente boccia la proposta della lista Per i beni comuni di destinare questi fondi all’abbattimento delle bollette idriche a favore delle famiglie in difficoltà; all’acquisto di materiale informatico per garantire il diritto allo studio, nell’ambito della didattica a distanza, ai ragazzi i cui genitori non possono permettersi di acquistargli un computer; per comprare stock di mascherine da distribuire dove ce n’è carenza; e per comprare stock di tamponi per rafforzare la sorveglianza epidemiologica sulle case di riposo.
Quale sia dunque il concetto di emergenza per la nuova giunta ammucchiata di Palazzo Gentili (con all’interno il Pd di Nocchi, la Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) è tutto da scoprire. Lo scopriremo comunque nelle prossime settimane.
“Sul discorso di stanziare tale cifra (231 mila euro) per l’emergenza, precisandone però l’uso – commenta il consigliere Fabio Valentini – sarei
stato assolutamente d’accordo, pertanto come gruppo consiliare Per i beni comuni ho presentato delle proposte, chiedendo di non disperdere in spese poco efficaci nel contrastare questo stato di emergenza. Gli emendamenti che intendevo sottoporre al vaglio dei colleghi consiglieri, e che rientrano nell’importo citato, riguardavano appunto l’istituzione di un fondo per sostenere il costo delle bollette dell’acqua per le famiglie in difficoltà; l’acquisto di dispositivi informatici da fornire in comodato gratuito alle famiglie meno abbienti dei ragazzi che frequentano scuole di competenza provinciale al fine di permettere la didattica a distanza e garantire il diritto allo studio; l’acquisto di dispositivi di sicurezza per fronteggiare l’emergenza epidemiologica, in particolare mascherine; ed infine l’acquisto di tamponi per le case di riposo. Purtroppo, mi è stato detto che tali proposte, già enunciate in conferenza dei capigruppo, depositate, e ribadite durante il Consiglio, non rientrano nelle competenze dell’ente e che non potevano modificare la variazione di bilancio in discussione”.
“Se, come è stato detto, nessuna delle quattro proposte è di competenza provinciale in quanto la Provincia ha poteri ben delimitati come strade, edilizia scolastica e poco altro, dato che tra le esigenze principali scaturite dall’emergenza compaiono la tutela della salute, il sostegno economico per imprese e famiglie meno abbienti, la tutela del diritto allo studio – si chiede Valentini – allora la domanda che mi pongo è: perché è stata approvata la variazione di bilancio?”.