Firmata dalla Regione un’ordinanza molto attesa da migliaia di persone di tutta la provincia di Viterbo che svolgono come secondo lavoro l’attività agricola: consentito da oggi spostarsi da un comune all’altro per raggiungere il campo, l’orto e l’appezzamento di terra in cui si pratica l’allevamento a fini domestici. Esempio: se uno abita a Soriano, ma ha un terreno a Bomarzo, può tranquillamente andare da un paese all’altro senza pericolo di incorrere in sanzioni se fermato dai vigili urbani o dalle forze dell’ordine.
Nei giorni scorsi, a rappresentare la necessità di varare questo provvedimento erano stati alcuni sindaci della provincia di Rieti, dove l’attività agricola svolta come secondo lavoro è diffusa tanto quanto nella Tuscia. “Il divieto di esercizio dell’attività agricola per coloro che non la svolgono in maniera professionale e prevalente ha ricadute pesantissime – avevano scritto in una lettera – innanzitutto in termini economici (compromissione della stessa filiera agricola, che vede quali attori principali i piccoli produttori), ma anche in termini ambientali e di sicurezza. Coltivare il proprio fondo, utilizzandone le risorse alimentari prodotte anche solo per il proprio nucleo familiare, vuol dire anche manutenere moltissime aree, prevenendo la crescita smisurata di vegetazione infestante, e dunque limitando al massimo il rischio di incendi boschivi”.