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Home » Politica » “Buoni spesa, vanno fatti lavorare anche i piccoli negozi”

“Buoni spesa, vanno fatti lavorare anche i piccoli negozi”

7 Aprile 2020

“I fondi erogati per la spesa delle famiglie in difficoltà non vadano solo alla grande distribuzione. C’è bisogno che i Comuni sostengano, attraverso accordi con le associazioni di categoria, anche presso i piccoli negozi”.

L’appello arriva dal capogruppo del Pd, Luisa Ciambella, che a Viterbo chiede una seduta della seconda commissione in via telematica aperta alle associazioni di categoria per affrontare subito il problema.

“Il tema del sostegno alimentare alle famiglie in questi giorni di emergenza sanitaria – dice – è certamente una priorità. Il sostentamento di tante famiglie rimaste senza reddito e in attesa di sussidi che il Governo ha predisposto e che auspicabilmente arriveranno al più presto, rappresenta insieme al diritto alla salute, una assoluta priorità. I comuni hanno ricevuto i fondi nazionali e regionali e si stano organizzando per assegnarli in tempi stretti. Per raggiungere quante più persone possibili. Ora, vorrei porre l’attenzione e sollecitare un po’ tutti i sindaci e le stessa associazioni di categoria della nostra provincia che questi fondi pubblici sono somme importanti che hanno anche l’utilità di far lavorare i nostri piccoli esercenti. I nostri negozi di quartiere, le nostre macellerie, frutterie, tutte quelle attività di prossimità che rischiano di non farcela”.

“Molti – continua Luisa Ciambella – sono i metodi che i Comuni in Italia stanno seguendo per far arrivare questi buoni spesa alle famiglie, in molti casi come a Viterbo utilizzeranno i tiket delle società più grandi leader del settore. Fondamentale sarebbe che anche i piccoli negozi di vicinato potessero convenzionarsi facendo riferimento alla propria associazione di categoria che faccia da tramite per poter avere riconosciuta la convenzione e quindi non restare esclusi da questa misura. Questa opportunità faciliterebbe anche la vita di tanti concittadini che vivono nelle frazioni, in modo particolare penso a quelle minori per dimensioni, come Roccalvecce e Sant’Angelo, e contribuirebbe ad evitare assembramenti come prevedono le normative. Questa è una situazione che va definita entro pochissimi giorni perché l’auspicio è che le famiglie abbiano quanto prima la spesa che occorre per sostentarsi. Pertanto, per quanto riguarda il comune di Viterbo chiederei al sindaco e gli assessori competenti di convocare una seduta della seconda commissione consiliare in via telematica invitando anche le associazioni di categoria per affrontare anche insieme a loro questo aspetto e molti altri che riguardano il settore artigianale e commerciale della nostra città”.

E ancora: “La mia è anche una esortazione ai sindaci di tutti i comuni soprattutto i più piccoli che hanno scelto lo stesso metodo di Viterbo a fare da tramite tra questi esercenti e le loro associazioni di categoria per non perdere questa occasione e le prossime, in considerazione del fatto che questo contributo potrebbe non essere l’unico se, come sembra, le norme sulla chiusura generale del Paese sono destinate ad essere prorogate. Propongo questo incontro raccogliendo il sollecito di molte delle associazioni di categoria della nostra provincia che sentono la necessità impellente di confrontarsi con i Comuni in modo particolare con il capoluogo. Un altro aspetto su cui si dovrebbe lavorare è quello delle pasticcerie artigianali che da decreto sembrerebbero obbligate alla chiusura diversamente da quelle commerciali. Ascoltare e magari trovare delle forme che possano infondere serenità in merito sarebbe auspicabile. Da più parti mi informano che ci sarebbero delle persone che potrebbero mettere a disposizione i loro mezzi autorizzati per il trasporto alimentare e che avrebbero bisogno di raccordarsi con chi ne ha necessità. Questo raccordo non può che svolgerlo il Comune a mio modo di vedere insieme alle associazioni di categoria del settore. Non ho provveduto a presentare formale richiesta tra i consiglieri per chiedere la convocazione della commissione perché credo che in questi momenti la sostanza dovrebbe sostituirsi alla forma se si pongono questioni costruttive e soprattutto se si ritiene di dare le giuste risposte alle persone. Essendo questa una richiesta che viene dal settore sono certa che il sindaco Arena non la lasci cadere ma la accolga in tempi rapidissimi”.

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