“Al via nella provincia di Viterbo la sorveglianza e il monitoraggio delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali dove abitualmente risiedono i soggetti fragili a rischio di infezione da Covid-19”. Lo rende noto la Asl, che aggiunge: “La nuova progettualità è stata implementata attraverso l’attivazione del Toc 3, il team operativo coronavirus dedicato, già al lavoro insieme al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”.
A battersi nei giorni scorsi per questa iniziativa era stata il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Luisa Ciambella. Bene, dunque, che la Asl abbia adottato questo programma, che sicuramente andava eseguito prima, ma che in ogni caso adesso, se ben fatto, servirà ad abbattere il rischio che corrono migliaia di soggetti deboli. Ai quali, così come al personale, vanno fatti i tamponi, unico strumento a nostra disposizione per spezzare la catena del contagio e salvare vite umane.
“La prevenzione del contagio, l’adeguamento alle procedure di prevenzione standard e la precoce messa in atto di azioni di controllo della diffusione dell’infezione – riconosce la Asl esattamente come ripetuto fino allo sfinimento dal capogruppo del Pd – rappresentano le migliori armi attualmente a disposizione per risolvere rapidamente tale emergenza sanitaria”.
Anche questo giornale ha sostenuto la sua battaglia per estendere i tamponi a tutti, soprattutto alle case di riposo. Una battaglia che non è politica come maliziosamente pensa qualcuno, essendo solo volta a fronteggiare nel migliori dei modi un pericolo che rischia di lasciare sul campo persone in carne e ossa, affetti e sentimenti.