Per decongestionare gli ospedali provinciali – nel caso di Viterbo, Belcolle – la Regione, con una lettera inviata alle direzioni generali, ha invitato le Asl a sottoscrivere accordi con case di cura private per effettuare all’interno delle stesse gli interventi chirurgici oncologici e quelli elettivi non oncologici con classe di priorità A.
Si dirà che a Viterbo un accordo è stato fatto con la Nuova Santa Teresa. E’ vero: solo che, anziché utilizzarla per la chirurgia come sarebbe stato normale visto che dispone di nuove e moderne sale operatorie, è stata scelta per trasferirvi i pazienti di medicina, gastroenterologia e nefrologia al fine di lasciare libero il sesto piano di Belcolle, tutto destinato ai malati Covid. Di contro, gli interventi chirurgici oncologici e non oncologici con classe di priorità A sono stati dirottati negli ospedali di Civita Castellana e Tarquinia.
Una decisione singolare se si considera che né a Civita, né a Tarquinia esistono le rianimazioni, che sono invece importantissime quando ci sono da fare interventi molto delicati. Non era meglio utilizzare per questo scopo la Nuova Santa Teresa, tanto più che possiede, come detto, delle sale operatorie nuove e moderne? Mistero…