Nelle case di riposo è stato di massima allerta. L’allarme è stato lanciato ieri dal capogruppo del Pd in Consiglio comunale, che ha scritto una lettera ai sindaci di tutta la provincia, e oggi è stato ribadito, tra gli altri, anche dai rappresentanti della lista “Per i beni comuni”. Diversamente da altre province del Lazio al momento a Viterbo non si sono registrate situazioni eccessivamente preoccupanti, ma il virus è una bomba pronta ad esplodere in ogni momento. Lo riconosce anche la Regione che ha invitato i sindaci, i prefetti e le Asl a rafforzare i controlli.
Probabilmente però la stessa Regione doveva muoversi prima, come sostengono i sindacati: “Finalmente la Regione si è svegliata – dice Mario Malerba della Cisl -. Le case di riposo possono essere delle bombe del contagio. Proprio quelle case di riposo istituite in gran numero dopo la fuga dalle rsa perché prospettavano prezzi inferiori ai familiari per un posto letto. Case di riposo che non garantiscono, tranne eccezioni, adeguati contratti ai propri dipendenti e delle quali, ne siamo quasi certi, non esiste neppure un censimento nella nostra provincia. Al di là dei tamponi per ospiti e personale – prosegue Malerba – si deve verificare la dotazione di dispositivi di protezione individuali per il personale che vi opera”.