Luisa Ciambella, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, lo diceva con forza dall’inizio, sollecitando i sindaci e le altre istituzione a prendere posizione insieme a lei: per rompere la catena dei contagi vanno fatti più tamponi (estesi a tutta la cerchia dei positivi e a tutti i sanitari) e essi vanno analizzati al laboratorio di Belcolle in modo da guadagnare tempo prezioso. Ora, dopo settimane, la Asl sembra aver recepito finalmente il messaggio. E’ stato infatti disposto l’acquisto di mille kit ”di estrazione e determinazione virale e analisi molecolare del Covid-19, al fine di attivare la determinazione in house”.
Lo si legge, scritto nero su bianco, in una delibera del direttore generale, datata martedì 24, dove si specifica che si tratta “di fornitura ritenuta indispensabile per l’erogazione delle prestazioni sanitarie atte a una immediata determinazione di positività o meno del gene Covid-19 e quindi a determinare la necessità di porre in quarantena o meno i soggetti sottoposti a tampone orofaringeo al fine di ridurre le percentuali di contagio tra la popolazione”.
Insomma, più tamponi e analisi degli stessi a Belcolle. Nella delibera si specifica non a caso che la fornitura dovrà essere “compatibile con la strumentazione già in uso presso il laboratorio di genetica medica di Belcolle che dispone di estrattore automatico Nimbus e Pcr Real Time Cfx-96 e che, qualora il kit non sia compatibile per l’esecuzione della strumentazione sopra indicate, l’offerta dovrà includere in comodato d’uso gratuito anche la strumentazione Real Time Pcr adeguata per l’esecuzione della diagnostica”.
Sulla questione, come detto sollevata e portata avanti da Luisa Ciambella, si erano poi espressi in maniera favorevole molti sindaci della provincia (Paolini, Ghinassi, Camilli, Testa), il Consiglio comunale di Civita Castellana e il movimento Per i beni comuni.