Sono in totale 94 i medici contagiati dal coronavirus nel Lazio. A comunicarlo è Antonio Magi, presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri. I dati però, afferma, sono “sottostimati e per questo è necessario fare i tamponi a tutti gli operatori sanitari. Non c’è più tempo”.
Occorre insomma tutelare tutti gli operatori sanitari impegnati nella lotta al contagio. Per questo, oltre ai dispositivi di protezione, il presidente dell’Ordine dei medici di Roma chiede che vengano fatti i tamponi. Solo in questo modo si potranno evitare nuovi trasmissioni. Sull’ipotesi sembra favorevole l’assessore alla sanità della Regione, Alessio D’Amato. D’altra parte, il fenomeno della crescita dei camici bianchi contagiati è in aumento in tutta Italia: “Dal 12 marzo ad oggi siamo passati da 1.116 a oltre 5.280 operatori sanitari infetti”. La media dunque è di di 400 operatori infetti al giorno con dei picchi che hanno raggiunto quota 670″.
La mancanza di protezioni adeguate è la causa principale di contagio tra i sanitari: “Ogni medico infettato, nei 14 giorni precedenti, ha avuto la probabilità – aggiunge Magi – di infettare i pazienti, perché lui stesso non sapeva di essere infetto”. Da qui la necessità più volte ribadita “di fare i tamponi al personale sanitario. Ne ho parlato con l’assessore regionale alla sanità e lui mi è sembrato favorevole a fare i tamponi su alcune categorie di operatori sanitari, come per esempio quelli che hanno avuto contatti quotidiani con pazienti risultati poi positivi al coronavirus. Intanto stiamo aspettando la fine di questa settimana, quando credo si concluderà la sperimentazione che sta portando avanti il Policlinico Gemelli di Roma per fornire un test rapido proprio agli operatori sanitari, che potremmo poi estendere a tutti i colleghi. Ci siamo resi disponibili ad intervenire economicamente pur di tutelare i colleghi e ovviamente anche i pazienti”.