E’ partito il trasferimento della medicina, della gastroenterologia e della nefrologia da Belcolle alla Clinica Santa Teresa. Lavori in corso per liberare spazio nell’ospedale provinciale dove saranno allestiti i posti letto per i pazienti Covid, tutti ospitati al sesto piano.
Come abbiamo già avuto modo dire, viste le caratteristiche di Belcolle, ospedale progettato negli anni Settanta, la presenza di tanti spazi comuni (dagli ascensori ai corridoi, dalle scale ai bar) avrebbe dovuto consigliare di non mettere questa tipologia di pazienti proprio lì, in un luogo cioè che, per quanto sicuro e isolabile, strutturalmente non sembra offrire al 100 per cento garanzie di non contaminazione. Oltretutto, il sesto piano si trova tra la pediatria (quinto) e la ginecologia (settimo). Ma tant’è. Così è stato deciso, si dice, per la presenza a Belcolle della terapia intensiva in cui potrebbe rendersi necessario ricoverare qualche paziente Covid. Vista la vicinanza con la Santa Teresa si trattava però di un falso ostacolo, o quantomeno di un ostacolo facilmente superabile.
Di tutto questo “cantiere aperto” sfuggono in ogni caso ancora alcuni particolari, in primis quelli sul personale. E cioè: per i reparti trasferiti alla Santa Teresa sarà assunto personale ad hoc? Oppure sarà mandato giù quello che attualmente è in servizio a Belcolle?