La Regione Lazio, per diagnosticare i casi di coronavirus, sta pensando a uno screening veloce. Consiste nel fare delle Tac per individuare i sospetti casi di polmonite. La tac si fa in alcuni minuti, il tampone richiede diverse ore. “Abbiamo – dice l’assessore alla sanità Alessio D’Amato – un sistema di intelligenza artificiale grazie alle nostre università e credo che questo sia un elemento utile per individuare in maniera precoce sospette polmoniti, per poi essere confermate attraverso il tampone. Questo ci consente una minore attesa e un’individuazione precoce, che per noi è molto importante”.
Nel frattempo è questione di ore per l’entrata in funzione di una app che consentirà di monitorare a distanza i pazienti. “Abbiamo lavorato con la Federazione italiana dei medici di medicina generale – spiega sempre D’Amato – per creare questa app agile e semplice, che mette in contatto il medico di medicina generale e il pediatra con il proprio assistito che in questa fase sta in isolamento domiciliare. La app consente di leggere dei parametri fondamentali: due volte al giorno la temperatura e, per i casi più gravi, l’ossigeno nel sangue attraverso un pulsimetro che viene consegnato al cittadino. Per noi è uno strumento molto importante perché attualmente in domiciliare abbiamo oltre 8.500 concittadini. Aver costruito in così poco tempo questo meccanismo di rapporto con medici e pediatri è assolutamente importante. La app è scaricabile dal sito della Regione e stiamo aspettando che Google e Apple ci mettano in condizione di scaricarla sui loro store, è questione di ore e poi sarà ampiamente disponibile”.
Un sistema che solleva la questione della telemedicina, al di là dell’emergenza: “Il sistema sanitario deve e dovrà fare sempre più i conti con le malattie croniche per cui il controllo a distanza di alcuni parametri vitali è assolutamente importante e la tecnologia oggi ci consente di farlo. Paradossalmente – conclude D’Amato – questa situazioni di emergenza può dare uno scossone e accelerare dei processi che erano già in atto”.