Pochi tamponi, nella Tuscia. Lo hanno detto in molti in questi giorni e in effetti non mancano testimonianze che le cose in questa prima fase dell’emergenza siano andate proprio così.
Al riguardo il Corriere di Viterbo riporta nell’edizione in edicola stamattina la testimonianza di Arianna Centini, ex segretaria del Pd locale: “Quando ho avuto la conferma della positività di una persona con la quale ero venuta a contatto per motivi lavorativi – spiega la donna al Corriere – ho mandato una mail alla Asl per segnalare la mia situazione. Sono stata contattata ed è iniziata per me la quarantena obbligatoria, che terminerà questo sabato”. La quarantena non riguarda però tutta la famiglia, ma solamente lei: “Per scelta personale anche mio marito e mia figlia si sono messi in quarantena, ma per loro non c’era alcun obbligo. Credo sia doveroso per chi si autodenuncia, come ho fatto io e altre persone, avere un’assistenza tale che possa garantire in primis la tranquillità personale, ma anche quella delle persone più vicine. Per fare tutto questo, anche ascoltando il parere di alcuni medici che ho contattato, sarebbe stato sufficiente fare un tampone e ripeterlo dopo 24 ore”.
La Centini vive “isolata in una stanza e quando ho contatti con la mia famiglia uso tutte le precauzioni del caso. Ma quello che mi chiedo è perché una persona che si autodenuncia e si mette in quarantena obbligatoria non ha diritto a conoscere le proprie condizioni di salute e non ha diritto alla propria tranquillità”.