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Home » Politica » A Viterbo meno tamponi che nel resto del Lazio

A Viterbo meno tamponi che nel resto del Lazio

16 Marzo 2020

“Centinaia di casi sospetti e/o in isolamento restano privi di tampone”. A lanciare l’allarme è il Sindacato medici italiani, che scrive all’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato. E’ un problema importante, quello dei tamponi, dato che se non vengono accertati i positivi non vengono messi neanche in quarantena e di conseguenza vanificano tutti gli sforzi che si stanno facendo per contenere il contagio.

La situazione calza a pennello alla provincia di Viterbo, dove, dati fino a domenica, di tamponi ne sono stati fatti solo 188. Pochissimi. Meno che nel resto del Lazio. Come scrive il Corriere di Viterbo “dall’inizio dell’emergenza ne sono stati eseguiti 188 con una percentuale di gran lunga inferiore alla media regionale. Per rendersene conto vanno presi in esame gli ultimi dati complessivi forniti giovedì: nel Lazio ne risultavano fatti 6.500, a Viterbo 139, ovvero solo 113 sulla popolazione residente laddove vengano sottratti i 26 somministrati agli studenti della Casa di via Cardarelli. Essi rappresentano il 2.1% del totale regionale: troppo pochi se si considera che invece la popolazione della Tuscia è pari al 5.4 per cento di quella del Lazio. Questo dato diventa ancora più preoccupante se letto combinandolo con quello dei positivi, che sempre giovedì a Viterbo erano 20, ossia il 7.2 per cento di tutti i positivi del Lazio (177), percentuale questa superiore a quella dei residenti. Ciò deriva verosimilmente dal fatto che i tamponi eseguiti nella nostra provincia non possono essere analizzati a Belcolle. Vengono infatti tutti inviati al Gemelli, con un’evidente perdita di tempo, la quale, unita alla carenza di dati derivante dal minor numero di tamponi, rischia di rendere, nella Tuscia, la situazione decisamente esplosiva”. “Della necessità di fare più tamponi, e di farli addirittura agli asintomatici come avviene in Veneto, è tra l’altro convinto – scrive sempre il Corriere di Viterbo – il primario del Sacco Massimo Galli, secondo il quale andrebbero quarantenati almeno il 70 per cento dei contatti di un positivo: ‘Se non si fa così – ha detto in un’intervista ad Huffington Post – l’epidemia non si ferma’”.

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