Si è in attesa dell’esisto del tampone effettuato sul paziente ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Belcolle (vedi articolo). Si tratta di un 37enne con pregresse patologie. Prima di giungere nel presidio viterbese era stato visitato presso il punto di primo intervento di Ronciglione dove gli era stata diagnosticata una broncopolmonite.
Scrive a questo giornale il medico che a Ronciglione l’ha visitato: “Il paziente – dice – non solo non è stato dimesso, ma è stato inviato a Belcolle con ambulanza messa in sicurezza e con la disposizione dell’ospedale Spallanzani di eseguire un tampone. Tampone che non è poi stato eseguito a Belcolle, che ha inviato il paziente a domicilio”.
Prendiamo atto di questa versione dei fatti, scusandoci se, nell’esercizio del diritto di cronaca, non tutti i particolari sono stati riportati come nella rettifica inviata dal medico. Resta inteso che nella sostanza, proprio per quanto riguarda la cronaca di fatti di indubbio interesse pubblico quali sono quelli legati all’evoluzione del Coronavirus in provincia di Viterbo, nulla cambia: c’è un paziente portato in terapia intensiva e c’è il sospetto – noi gli auguriamo di cuore che il tampone risulti negativo – che possa essere stato colpito dal virus. A noi questo interessava descrivere. Tutto il resto appartiene alla ricostruzione degli eventi, sicuramente legittima da parte del medico, ma giornalisticamente in questa fase non presa in considerazione. Sarà nostra premura, visto l’indubbio interesse che sembra avere, approfondirla.