C’è preoccupazione alla Asl per i movimenti del medico risultato positivo al Coronavirus. Non solo al reparto – malattie infettive – in cui lavora. Il professionista nei giorni precedenti al tampone avrebbe frequentato anche gli uffici amministrativi e quelli della direzione generale. Non è escluso che possano essere sottoposti a tampone anche alcuni non sanitari, compresi i vertici dell’azienda.
Alla luce di quanto sta accadendo andavano predisposte prima misure di contenimento più efficaci? Alla Asl è stato sottovalutato il problema?