Dopo il no del centrodestra, anche la lista “Per i beni comuni” dice no ai bizzarri pre-Consigli introdotti dal presidente Pietro Nocchi in Provincia nel tentativo di trovare una maggioranza, che non ha, concordando di volta in volta azioni che possano soddisfare le esigenze dei singoli consiglieri. Come si ricorderà, Nocchi, andando al di là di qualsiasi prassi istituzionale, per non arrivare in Consiglio senza numeri, ha cercato di inaugurare questa novità, che però appare gravemente lesiva del significato stesso che il Consiglio riveste all’interno di un ente, laddove il dibattito e l’eventuale sintesi debbono avvenire alla luce del sole anche e soprattutto per garantire i cittadini.
Dicono Bengasi Battisti e Fabio Valentini: “Non abbiamo partecipato e non parteciperemo agli insoliti luoghi non istituzionale definiti ‘pre-Consiglio’ dal presidente Nocchi. Istituire impropri luoghi informali per importanti e vitali decisioni allunga infatti le distanze dell’amministrazione provinciale dai bisogni delle persone e delle comunità. Le questioni poste all’ordine del giorno di questa stravagante riunione definita – aggiungono – dobbiamo affrontarle nei Consigli provinciali: trasparenza e partecipazione sono indispensabili nelle delicate materie di tariffa idrica, viabilità, edilizia scolastica, gestione dei rifiuti e regolamento fitofarmaci. Sono questioni che riguardano la vita delle persone e il futuro delle comunità e non possono essere sottratte alla discussione aperta e partecipata. ‘Per i beni comuni’ si è proposta per un’amministrazione provinciale delle persone e per arginare quei consociativismi e quegli opportunismi che rappresentano i limiti del buon governo. Affermare trasparenza e partecipazione – concludono – significa soprattutto rispettare le regole istituzionali”.