L’eliminazione della sosta selvaggia in centro, così come la guerra all’assalto delle auto nell’isola pedonale, dovevano essere i punti cardine dell’amministrazione Arena. Così aveva detto il centrodestra in campagna elettorale. Il centro storico invece è un caos e come al solito alle promesse non sono seguiti i fatti. Incalzato dalle critiche, Arena ha detto nei giorni scorsi che stanno per scattare controlli più serrati. Nessuno gli ha creduto. E infatti oggi a smentirlo sono le stesse organizzazioni sindacali dei vigili.
“Diccap/Sulpl e Cislfp – si legge in una nota – apprendono con stupore dalla stampa locale che l’amministrazione comunale, pur consapevole della situazione di carenza d’organico in cui versa da anni il Comando di polizia locale di Viterbo, richiede di impiegare il personale in servizi serali fino alle ore 24.00 al fine di reprimere la sosta selvaggia sulle principali piazze della città, quando con grande difficoltà, gli addetti riescono a malapena a fronteggiare la copertura del servizio giornaliero e le numerose richieste di intervento. Al riguardo si rappresenta come, a fronte dei recenti pensionamenti e trasferimenti, gli operatori effettivi in forza siano ogni giorno di meno, tanto che il servizio di controllo del territorio è lasciato nelle mani di circa venti unità. Numeri in essere solo quando il personale è pieno regime. Se consideriamo le ferie, i riposi settimanali, i congedi per permessi, malattie e quant’altro, il numero degli operatori presenti si riduce a volte anche a solo due pattuglie”.
Troppi i compiti a cui “quattro gatti” debbono assolvere ogni giorno: “Tali operatori – spiega il sindacato – sono chiamati a coprire tutte le chiamate che pervengono alla sala operativa da Viterbo e frazioni, sia nel turno antimeridiano che in quello pomeridiano. Gli stessi operatori debbono anche garantire un servizio di pronto intervento, rilevazione di sinistri stradali in tutto il territorio e non più come in passato nel solo centro abitato, comportando ciò inevitabilmente un aumento considerevole dei rilievi che solo nel 2019 ha fatto registrare un incremento di circa 150 sinistri”.
Ad aggravare la situazione, secondo i sindacati, l’ultimo ordine di servizio del comandante, “che ha ritenuto opportuno distogliere dal controllo territoriale altre due unità di personale e destinarle al servizio di ufficio”. “A parere delle scriventi organizzazioni – continua la nota – come più volte evidenziato in passato, si dovrebbe considerare il fatto che alcune funzioni non di competenza della polizia locale possono essere ricollocate in altri settori. Si rappresenta inoltre come gli operatori in servizio spesso si trovino in difficoltà dovendo operare senza un punto di riferimento, stante che con i sopraccitati pensionamenti frequentemente si verifica che nel turno non è presente un ifficiale cui rivolgersi per le ordinarie e straordinarie problematiche che si presentano. L’unico funzionario in servizio, oltre al dirigente, non può certo assolvere a tutte le incombenze giornaliere. Non condivisibile peraltro il modo con cui il dirigente cerca di ovviare a tale mancanza individuando dei ‘referenti’ secondo criteri non chiari”.
La conclusione: “E’ superfluo sottolineare quanto sia ingiusto, destabilizzante e sicuramente inopportuno e controproducente tale modus operandi per una struttura militarmente organizzata come un corpo di polizia locale ove i gradi sono attribuiti anche in funzione dell’anzianità di servizio ed esperienza acquisita. Profondamente amareggiati per la situazione in cui attualmente versa il corpo, chiediamo per l’ennesima volta la convocazione di una riunione urgente per cercare di porre rimedio alle suddette criticità. Qualora non ci sia alcun riscontro alla presente si attiveranno tutte le azioni ritenute necessarie a difesa dei diritti e degli interessi dei lavoratori e della collettività che ha diritto di avere un servizio idoneo a salvaguardia della sicurezza di tutti i cittadini”.
La nota è firmata da Ivo Aquilani e Renato Trapè.