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Home » Politica » Riscossione tasse a Viterbo, la Ragioneria dello Stato vuole vederci chiaro

Riscossione tasse a Viterbo, la Ragioneria dello Stato vuole vederci chiaro

11 Febbraio 2020

In provincia di Viterbo sarebbe “scomparso” un miliardo di euro di tasse. Nel senso che la Ragioneria generale dello Stato non sa se sono state riscosse oppure no. Ne dà notizia il Corriere di Viterbo, che cita un esposto alla Corte dei conti presentato dalla stessa Ragioneria, che chiede di aprire un’istruttoria per conoscere se sono state “riscosse tutte, in parte o per niente” e “qualora siano state effettivamente versate dai contribuenti su sollecitazione delle società esattoriali che si sono succedute nel tempo”, se sono state poi “girate all’erario”. Il periodo di riferimento sarebbe quello che dal 1990 al 2010.
“Tutto – secondo quanto scrive il Corriere – sarebbe partito nel 2003, quando fu revocato l’incarico alla Seal (fallita). L’esattore subentrato, la Srt, secondo l’esposto, non prese infatti mai formalmente in carico (cioè attraverso un atto ufficiale sottoscritto con l’Agenzia delle entrate) i ruoli dei tributi residui, ammontanti a 500 milioni, riferiti ai 13 anni precedenti, periodo appunto gestito dalla Seal. La stessa cosa sarebbe accaduta all’uscita di scena della Srt (2006), da cui conseguì il protrarsi di presunte irregolarità fino al 2010, allorché, dopo le parentesi Esattorie ed Equitalia Centro Sud, tutti i tributi furono presi in carico da Equitalia. Anche in questo caso, secondo la Ragioneria, la cifra di cui si sarebbero perse le tracce da un punto di vista documentale ammonterebbe a 500 milioni di euro. Il punto centrale del ragionamento è che, ogni volta che si verifica un cambiamento di esattore, chi subentra, nel prendere in carico i ruoli dei tributi residui, cioè non riscossi da chi l’ha preceduto, dovrebbe aprire un conto (a livello provinciale) presso la Cassa depositi e prestiti. Questo a Viterbo non sarebbe mai accaduto”.

Sulla vicenda ha scritto una lettera al ministro Gualtieri Luisa Cimabella: “Sono venuta a conoscenza di una situazione a dir poco paradossale. L’Italia, che non ha mai abbastanza risorse per varare finanziarie benevole per i cittadini, come può – continua – non avere il controllo della situazione dei ruoli? Gli effetti del mancato formale trasferimento dei ruoli dal marzo 2003 – spiega il capogruppo del Pd – potrebbe, a Viterbo, non aver consentito il recupero delle somme dovute. Inoltre, sembra che non siano stati rendicontati i residui fino al 2003 e dal 2003 al 2010. Dalle informazioni assunte, sembrerebbe che questa circostanza precluda qualsiasi possibilità di controllo da parte degli uffici e degli organi dello Stato (Ragioneria e Corte dei conti) preposti a vigilare sulla corretta gestione della riscossione”.

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