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Home » Territorio » Scempio nella chiesa di San Francesco. Caffeina nel mirino

Scempio nella chiesa di San Francesco. Caffeina nel mirino

10 Febbraio 2020

Ha dell’incredibile quanto accaduto a Sutri all’interno della chiesa di San Francesco in occasione dell’allestimento del presepe monumentale del Caffeina Christmas Village. Altari danneggiati, chiodi e vernice sulle pareti e sporcizia. Smontato il presepe, oltre ai danni anche la beffa di aver lasciato tutto così senza neanche tentare di sistemare minimamente lo scempio. Caffeina finisce così sotto accusa, tanto da indurre lo stesso Comune a prendere posizione dalla vergognosa situazione.

A accorgersi di tutto ciò e a denunciarlo all’opinione pubblica è il presidente del Comitato centro storico, Martina Salza: “Se vi è una chiesa, tra le numerose che impreziosiscono l’antichissima città di Sutri e a cui i suoi abitanti sono particolarmente legati, quella è sicuramente la chiesa di San Francesco. Luogo di preghiera, di grazia, di accoglienza semplice, in linea con i dettami del Santo d’Assisi che la fondò, secondo le fonti nel 1222.  San Francesco ha da sempre costituito per noi sutrini un posto speciale nel cuore della città che custodiamo con cura e le cui sorti ci stanno a cuore. Oggi, entrando, si resta sbalorditi, sbigottiti, indignati. Perché? Cosa è accaduto alla chiesa di San Francesco?”

“All’altare cinquecentesco con dipinto di Madonna con bambino – continua la Salza – sono state inchiodate tavolacce e scorze di legno per l’allestimento di un gigantesco presepe, a pagamento, in occasione degli ultimi eventi natalizi. Come se ciò non fosse già abbastanza grave, altri quattro altari sono stati fortemente danneggiati: i materiali con i quali erano stati ‘decorati’ per il presepe, al momento della rimozione, ne hanno portato via una parte consistente. Ma non basta: colonne della navata destra scalfite,  pavimento ‘imbrattato’ di vernice, muri con evidenti scritte. Di fatto, la chiesa era stata restaurata completamente all’interno e all’esterno solo due anni fa (grazie alla Confraternita del Santissimo Sacramento e al contributo del prof. Emanuele Emmanuele). Come può essere avvenuto tutto ciò? Incuria? Negligenza? O mancato controllo? Chiediamo a gran voce: chi deve o può permettere un simile intervento? Chi doveva tutelare”.

“La chiesa – specifica la presidente del Comitato centro storico – è di proprietà del Fec (Fondo edifici di culto), amministrata quindi dal ministero dell’interno, per mezzo delle Prefetture, e in uso alle autorità religiose. Il Comune di Sutri ha richiesto agli autori del gigantesco presepe, per poi inoltrarlo al Fec e alla competente Sovraintendenza per i beni culturali e architettonici, un progetto adeguato? Tale progetto avrebbe dovuto prevedere ancoramenti o appoggi di costruzioni in legno provvisorie agganciando il tutto ad altari del 1500? Sono avvenuti i doverosi sopralluoghi da parte degli uffici di competenza? L’assessorato al turismo, che ha di fatto gestito per conto del Comune i rapporti con la Fondazione Caffeina per le manifestazioni natalizie, ha controllato e vigilato?”.

Il Comune respinge però ogni addebito e si dichiara a sua volta parte lesa: “Il Comune di Sutri esprime la più forte indignazione per quanto accaduto alla Chiesa di San Francesco. L’edificio sacro – caro alla vita dei sutrini e all’amministrazione Sgarbi, che lo ha sempre valorizzato con eventi culturali – utilizzato per il presepe nei giorni del Caffeina Christmas Village, e in attesa di essere ripristinato per essere riaperto al pubblico, appare oggi gravemente danneggiato. L’amministrazione comunale che non ha competenza diretta sulla chiesa, poiché di proprietà del Fec, che l’ha concesso in uso alla Curia, è vittima anch’essa di un simile scempio. Pertanto prende le distanze dai responsabili del danneggiamento e rende noto che in queste ore si sta attivando come possibile per far luce su questa vergognosa azione, affinché vengano individuati i responsabili e possa essere restituita giustizia all’anima ferita della comunità. L’amministrazione ha già provveduto a scrivere una lettera al prefetto di Viterbo e alla Soprintendenza. L’amministrazione comunale richiama al buon senso chiunque abbia volontà di porre in essere ogni consueta strumentalizzazione, come se non aspettasse altro, poiché anche il Comune risulta, in questa vicenda, parte lesa e senza alcuna responsabilità o competenza diretta. Non si sarebbe mai potuta immaginare una situazione simile, ai limiti dell’inverosimile”.

La questione è semplicemente ribadita in questi termini anche dal sindaco Vittorio Sgarbi, che così commenta: “Il Comune di Sutri non ha dato alcuna autorizzazione per un bene che non è suo. Noi manifestiamo forte indignazione per gli eventuali danni, senza dubbio, ma non siamo in alcun modo responsabili di nulla, perché il bene è del Fec e il dialogo è stato con la Curia, ergo non esiste alcuna autorizzazione del Comune per le manifestazioni di Caffeina all’interno della chiesa di San Francesco”.

”.

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