Starebbe prendendo quota, per l’organizzazione di San Pellegrino in fiore, che in realtà si chiamerà Viterbo in fiore, l’ipotesi della gestione diretta del Comune, che, per coordinare le operazioni, potrebbe nominare un direttore artistico. Di questo si è parlato la settimana appena trascorsa durante una riunione di giunta, convocata apposta da Arena, molto preoccupato di non riuscire a portare a casa un risultato soddisfacente. Al momento comunque non è stata ancora presa una decisione definitiva, ma sembra tuttavia impossibile procedere con una gara, come vorrebbero alcuni, perché i tempi si allungherebbero a dismisura e sarebbe praticamente impossibile arrivare a fine aprile con un soggetto pronto a prendere in mano l’eredità dell’ente autonomo, che come si ricorderà ha gettato la spugna per l’insostenibilità dei costi di gestione a cui il Comune non vuole contribuire nella giusta misura.
Una patata più che bollente per la maggioranza, questa rappresentata dalla manifestazione primaverile a cui è legato, presso alcuni target di visitatori, il nome di Viterbo. Arena & C. sanno che rischiano di fare l’ennesima brutta figura davanti alla città, da qui – scartato l’affidamento diretto per ovvi motivi di opportunità e accantonata l’ipotesi della gara perché ormai è troppo tardi – l’unica via d’uscita sembra rappresentata appunto dalla gestione diretta. Ma saranno in grado, gli uffici, di occuparsene? Conoscendo la funzionalità della macchina amministrativa di Palazzo dei Priori, alle cui spalle agisce una maggioranza divisa, con poche idee e senza doti di efficienza, nessuno è disposto a scommetterci un centesimo.