Depositato il ricorso al Tar contro la provincia di Viterbo da parte di 8 sindaci in rappresentanza di tutta la compagine politica del centrodestra, al fine di ottenere l’annullamento delle delibere che hanno portato la Provincia all’approvazione dell’ultimo bilancio.
Il ricorso è stato presentato dai sindaci di Viterbo, Bassano in Teverina, Tarquinia, Tuscania, Tessennano, Montalto di Castro, Vasanello e Monte Romano “a fronte – si legge in un comunicato – di un comportamento tenuto dall’allora maggioranza di centrosinistra del tutto irrispettoso delle procedure previste sia dalla normativa generale che dallo statuto dell’ente.
Nella sostanza il ricorso è stato fondato sulla mancanza del quorum deliberativo che viene richiesto dalla norma affinché il parere obbligatorio da parte dei sindaci sia reso in maniera regolare, attraverso il rispetto del duplice criterio del voto di almeno un terzo dei Comuni della provincia, nonché del voto di un numero di Comuni che rappresentino la maggioranza della popolazione residente”.
“Proprio in virtù del fatto che tale duplice criterio non è stato rispettato – spiegano i ricorrenti – in sede di votazione in Consiglio provinciale si è chiesto al Tar di annullare le deliberazioni che hanno portato all’approvazione del bilancio. Crediamo fortemente nel ruolo che le Province devono svolgere negli interessi dei cittadini e delle comunità amministrate – dichiarano ancora i sindaci ricorrenti – e crediamo che alle Province vadano restituite di nuovo le competenze e le risorse in molte materie che sono state di recente trasferite alle Regioni. Vogliamo essere partecipi appieno della gestione delle risorse da destinare a tutti i nostri Comuni e questo lo possiamo fare solamente se siamo messi nella condizione di poter concorrere a determinare la corretta applicazione degli strumenti di programmazione, tra cui necessariamente rientra il bilancio dell’ente. Tanto più vogliamo essere determinanti – concludono – dopo la celebrazione delle ultime elezioni provinciali, che hanno determinato un quadro politico assolutamente incerto, dal momento che ancora oggi questa amministrazione provinciale è governata da forze politiche che probabilmente non esprimono neanche una chiara maggioranza”.