Tutti muti di fronte alla notizia secondo cui la Asl starebbe per nominare Fabio Campanile, primario di chirurgia all’ospedale Andosilla di Civita Castellana, anche responsabile della chirurgia oncologica, della chirurgia d’urgenza e della chirurgia vascolare di Belcolle. Tre reparti per un solo primario in barba al diritto dei cittadini di avere servizi efficienti e non a… mezzo servizio.
Ci si interroga su come farà il povero Campanile ad intervenire per un’urgenza a Belcolle se magari in quello stesso momento ne sta affrontando un’altra a Civita Castellana o se, mentre sta operando al reparto oncologico di Viterbo, viene richiesta la sua presenza all’Andosilla.
Di fronte a questo scenario degno dell’Uganda tutti zitti. Non fornisce spiegazioni la Asl neanche per smentire o confermare o per chiarire per quale motivo non viene dato seguito al concorso già espletato per il nuovo primario dell’oncologia e a quello bloccato per il nuovo primario della chirurgia vascolare e d’urgenza. Tutti muti, compresi i sindacati, che di solito la bocca invece la aprono anche per questioni molto, molto meno importanti.