A Roma, presso la sede in Italia del Parlamento europeo, si sono riuniti esperti di istituti scientifici, università e associazioni ambientaliste di rilievo, tra cui Wwf e Accademia Kronos, per stilare un documento sull’agricoltura sostenibile. Documento che quando sarà recepito ufficialmente da Bruxelles nell’ambito del Piano agricolo Comunitario vincolerà ogni stato membro.
La mission del Pac post 2020 è quella di guidare la transizione verso un’agricoltura più sostenibile per contribuire positivamente al Green New Deal voluto dalla nuova Commissione europea. A Bruxelles al riguardo si parla di svolta epocale europea nel contesto ambientale. Il Pac infatti prevede un realistico blocco di Paesi a impatto climatico zero entro il 2050. Si va dunque verso una nuova filosofia legata al ridimensionamento di tutti gli impatti negativi che l’agricoltura produce sull’ambiente e sulla salute dell’uomo. Interessanti gli interventi dei funzionari e dirigenti delle commissioni europee per l’agricoltura e l’ambiente, tra i quali Andrea Vettori, che finalmente hanno prospettato tempi migliori contro l’avvelenamento dei suoli per scopi di produzione agricola.
Queste le novità che verosimilmente entreranno in funzione tra breve e che saranno vincolanti per tutti i Paesi comunitari, Italia compresa:
- eliminazione, con priorità nei siti Natura 2000 e nelle aree di protezione naturale (parchi e riserve), dei prodotti chimici di sintesi riconosciuti pericolosi per gli ecosistemi e per la salute umana;
- divieto o riduzione drastica del diserbo chimico;
- riduzione in percentuale dell’utilizzo dei fertilizzanti azotati e fosfatici minerali e di chimica di sintesi;
- razionalizzazione dell’uso di acqua per le annaffiature estive delle colture.
In conclusione, è stato detto che l’Ue, a partire già dal prossimo anno, attuerà una politica di tolleranza zero verso chiunque provocherà inquinamento di aria, acque e suoli. Accademia Kronos, per quanto riguarda i suoli agricoli avvelenati da pesticidi, diserbanti e fertilizzanti, ha prospettato infine la necessità di valutare responsabilità non solo a carico del proprietario, che dovrà rispondere moralmente e legalmente dei danni arrecati, ma anche e soprattutto a carico del sindaco che ha autorizzato l’uso dei prodotti pericolosi o che ha omesso di effettuare i controlli.
A metà febbraio è prevista l’ultima riunione prima di inviare alla Commissione ambiente e a quella agricola il documento definitivo. “I coltivatori di nocciole del Viterbese, ma anche altri coltivatori di frutta in Italia – commenta Accademia Kronos – hanno qualche mese a disposizione per adeguarsi…”.