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Home » Politica » Mammagialla, alla magistratura il compito di scoprire come stanno le cose

Mammagialla, alla magistratura il compito di scoprire come stanno le cose

22 Gennaio 2020

La denuncia presentata dal Comitato anti-tortura, secondo cui nel carcere di Mammagialla sarebbero stati registrati numerosi casi di violenze e maltrattamenti sui detenuti, merita un approfondimento da parte della magistratura. La pensa così il garante per i detenuti, mentre da parte della polizia penitenziaria – accusata di agire tramite una “squadretta” punitiva in barba alle norme sui diritti umani – le vere vittime di questa situazione sono proprio le “guardie”, costrette a lavorare in condizioni sovrumane. Quattro gatti a fronte di centinaia e centinaia di detenuti da controllare.

Non v’è dubbio che quando esistono situazioni di sovraffollamento grave come a Mammagialla mantenere l’ordine non è semplice, motivo per cui eventuali comportamenti oltremodo duri possono anche essere letti come una necessità per non soccombere. C’è dunque senz’altro un problema di numeri – che è così non da ora, ma da sempre – su cui aprire una riflessione. Un problema che esisteva l’anno scorso con Salvini al comando e che esiste oggi con il governo giallo-verde.

In questo contesto, trattandosi di un tema caro alle argomentazioni del “capitano”, prende ovviamente le difese del corpo di polizia penitenziaria la Lega: “Non possiamo accettare – dice il senatore Fusco – che chi presta quotidianamente il proprio servizio in favore dello Stato in un ambiente in cui da tempo si lamentano criticità, quali sovraffollamento dei detenuti ed esiguità del numero di agenti, possa oggi essere additato di essere un presunto torturatore. Se la situazione delle carceri è veramente importante per questo governo, che il ministro  Bonafede intervenga per rimediare alle disastrose condizioni in cui la polizia penitenziaria è costretta a lavorare. Non possiamo nemmeno permettere che certe  vicende possano essere strumentalizzate da alcuni per tornaconto personale, infangando un intero comparto della polizia di Stato.
Confidiamo nel lavoro  della magistratura, certi che possa appurare l’infondatezza di quanto emerso e restituire dignità a chi della lotta alla criminalità ha fatto un principio di vita e oggi  è immeritatamente descritto come un mostro. La Lega continuerà a manifestare il proprio sostegno alla polizia penitenziaria e a tutti gli uomini e le donne che ne fanno orgogliosamente parte”.

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