Il Comune di Tarquinia invia una lettera aperta alla Regione Lazio con la raccolta di osservazioni allo Studio di impatto ambientale per chiedere l’archiviazione del progetto di inceneritore proposto dalla A2A Ambiente.
“Il Comune – si afferma in una nota – non ha poteri e competenze per risolvere da solo le vertenze in atto, ma può tenere alta l’attenzione, fare pressione su tutti i portatori di interesse e avere massima attenzione dalle istituzioni competenti. Insieme alle associazioni, ai comitati e ai cittadini che partecipano agli incontri del Coordinamento salute e ambiente abbiamo deciso di inviare una lettera aperta che vede come destinatari il presidente della Regione Lazio, le istituzioni e i rappresentanti politici regionali che hanno un ruolo sul tema dei rifiuti. La lettera partirà dal comune di Tarquinia ma potrà essere inviata, anche, da tutti quelli che vorranno farlo, l’obiettivo è di chiedere che il progetto dell’inceneritore venga archiviato”.
E ancora: “La A2A Ambiente vorrebbe convincerci che le 540 mila tonnellate di immondizia che vorrebbero dare alle fiamme ogni anno sarebbero innocue come una fabbrica di biscotti”. Nessuno ci ha creduto, le numerose osservazioni al progetto pubblicate nel sito web regionale, https://regionelazio.app.box.com/v/VIA‐051‐2019, ne sono la conferma. Tutte le opinioni di A2A Ambiente, contenute nella corposa documentazione a supporto della Valutazione di impatto ambientale, sono state smontate una per una”.
“Il progetto dell’impianto di recupero energetico di rifiuti speciali non pericolosi” secondo il Comune di Tarquinia “è un’industria insalubre di prima classe che dovrebbe inserirsi in un contesto già fortemente critico per la pressione ambientale presente. L’impianto ha una potenza termica di combustione di 200 mwt al massimo carico termico continuo e sarà alimentato con rifiuti speciali non pericolosi fino a 540.000 tonnellate”.
“Le osservazioni proposte dal Comune di Tarquinia, dalle associazioni e dai cittadini – conclude il Comune – arrivano a smontare tutte le valutazioni utilizzate ai fini della Via, documentando i rischi che comporterebbe un tale impianto, oltre al fatto che non è previsto dal Piano dei rifiuti della Regione Lazio. Ai destinatari si chiede di unirsi alla nostra richiesta di archiviazione del progetto in procedimento di valutazione di impatto ambientale inviando la lettera all’attenzione della direzione regionale politiche ambientali e ciclo rifiuti, che nei prossimi giorni potrebbe pronunciarsi”.