La cultura non è il piatto forte dell’attuale amministrazione comunale. Né lo è stata con Giulio Marini sindaco. Eppure Forza Italia, in cerca di iniziative per uscire dall’angolo in cui l’hanno relegata Lega e Fratelli d’Italia, si è messa al lavoro per candidare Viterbo a capitale europea della cultura. Mica subito, però. Nel 2033.
E già, tra tredici anni. Della serie: campa cavallo che l’erba cresce… Però, tanto basta, evidentemente, per sparigliare un po’ le carte in tavola ed entrare a gamba tesa nel “recinto” (a proposito di cavalli) che i Fratelli d’Italia hanno deciso che è roba loro.
L’idea, lanciata dal partito azzurro durante una conferenza stampa venerdì pomeriggio, è stata subito accolta dal sindaco Giovanni Arena (ci mancherebbe), che ha assicurato che il Comune si metterà subito al lavoro. Dal canto suo, l’ex sindaco spiega che sì, è vero, il 2033 sembra una data lontana ma quella del 2027 è l’unica finestra aperta per presentare la candidatura, il tempo scorre in fretta e il lavoro da fare per arrivare preparati all’appuntamento è tanto”.
Marini invita tutti a lavorare per raggiungere l’obiettivo: Provincia alla Camera di commercio, Regione e associazioni di categoria: “Bisogna elaborare un grande progetto condiviso”. Si appunto, un grande progetto condiviso. Cosa semplicissima, conoscendo Viterbo, dove vanno tutti così d’amore e d’accordo. E allora, come dicevamo, campa cavallo che l’erba cresce… Anche perché tra 13 anni di cavalli e di erba vai a capire quanti se ne sono visti.