Sotto la pista di pattinaggio, allestita per Natale a piazza San Lorenzo, la pavimentazione ha ceduto. Il fatto è grave, ma ciò che colpisce è la durezza dei toni usati dai talebani dell’informazione, manco si stesse parlando della pavimentazione millenaria di Petra in Giordania. Perché sì, è ovvio che si tratta di uno sfregio, ma sono sampietrini moderni, mica medievali. Cose così succedono ogni giorno in ogni parte del mondo.
“Il dislivello dei sampietrini – scrive un sito – sembra seguire proprio quello che era il perimetro della pista di pattinaggio. Fonti attendibili confermano infatti che prima quel dislivello non c’era. Ennesimo schiaffo ad una città incapace di tutelare il proprio patrimonio artistico ed architettonico. Esigiamo nomi e cognomi dei responsabili di questo scempio. Chi ha commesso questa barbarie deve ripagare il danno di tasca propria (ci mancherebbe altro che il danno venga ripagato dall’amministrazione con i soldi dei contribuenti) e non deve mettere nuovamente piede in una piazza o in un qualsiasi spazio pubblico della città di Viterbo“.
Giusto indignarsi, dicevamo, ma per favore vanno abbassati i toni. Non è possibile trasformare tutto in tragedia o in una questione di vita o di morte. Non è possibile mettersi ad inseguire le chiacchiere dei social dove ognuno fotografa quel che vuole, parlando magari di discarica per un normale, seppur biasimevole, abbandono di rifiuti o di sfregio di carattere storico per qualche decina di sampietrini di epoca contemporanea.