Erbetti, dunque, sembra un pesce fuor d’acqua. Sa bene che a livello politico in questa storia di Talete rischia di affogare pure lui. Da una parte, deve infatti tener fede agli impegni presi con l’elettorato grillino, che l’ha eletto consigliere comunale, ma dall’altra non può rinnegare il patto stretto con la sinistra Pd, cioè con il partito di Talete.
Gliel’ha ricordato Gianluca Grancini: “Erbetti dovrebbe sapere che le attuali tariffe sono quelle votate nel 2016 dalla Provincia di centrosinistra, da lui sostenuta, quindi dovrebbe farsi illustrare dai suoi colleghi le motivazioni alla base dell’attuale situazione economica. La Provincia, guidata dal centrosinistra, è al governo ormai da sei anni, dunque Erbetti farebbe bene a pretendere da Nocchi maggiore chiarezza”.
Ma Erbetti no. Lui”stranamente” se la prende solo con il Comune: “A cosa è servito un Consiglio straordinario dove si è votato un documento che impegna il sindaco a votare contro qualsiasi aumento tariffario? Il sindaco ha trasgredito ad un impegno preso all’unanimità? Signor sindaco, faccia chiarezza e smentisca categoricamente che è stato detto sì a questo ennesimo salasso per i cittadini, ne va della sua credibilità ed onestà politica”.
La verità è che all’interno di Talete ci hanno sguazzato sia la destra che la sinistra, basti ricordare l’inciucio di primavera tra Nocchi, FI e FdI con tanto di assessorato promesso a Grancini. Ma altrettanto vero è che il M5S, che avrebbe dovuto rappresentare il nuovo, è invece entrato pure lui in partita, mettendosi a giocare esattamente come la destra e la sinistra.