Non sono andate giù a Giovanni Arena le dichiarazioni di Giacomo Barelli durante la conferenza stampa dell’opposizione. L’essersi sentito dire che sarebbe il peggior sindaco della storia di Viterbo l’ha mandato ai matti. In una replica diffusa ai giornali, il primo cittadino, oltre a tornare a dare dell’ipercinetico al consigliere comunale di Forza Civica, rivela così che dallo stesso avrebbe spesso subito pressioni per perorare la causa di Caffeina. Indirettamente, ma neanche tanto, il sindaco avvalora dunque la tesi del conflitto di interessi, rendendo più attuale che mai la possibilità di mettere ai voti in Consiglio comunale la decadenza di Barelli.
“Mi riferisco – dice – a quel consigliere che non riesce a stare seduto sul proprio scranno più di cinque secondi, atteggiamento comprensibile per un bambino delle scuole elementari, non certo per chi deve rappresentare quelle poche decine di elettori, famigliari e parenti compresi, e che ha dovuto aspettare le dimissioni di chi lo precedeva per poter entrare in Consiglio comunale. Le sue sono esternazioni che sembrano fatte da un pugile suonato. Si tratta di quello stesso consigliere che veniva a fare anticamera nel mio ufficio a perorare la causa di Caffeina e che spesso in aula consiliare confonde il suo ruolo pubblico con quello privato e professionale di avvocato. Non entro neanche nel merito di quanto farfugliato nei miei confronti, perché non lo ritengo degno di risposta. Rispetto invece gli altri consiglieri, che in modo civile svolgono il proprio ruolo di controllo sull’attività della mia amministrazione”.