
Finito il Natale, l’assessorato alla cultura del Comune vorrebbe passare all’incasso. Di popolarità e consensi. E così la gioiosa macchina da guerra dei Rotelli’s boys (già vista all’opera per l’estate viterbese) ha cominciato a inondare i social con la fotografia che vedete pubblicata sopra: Un Natale bellissimo. Grazie a tutti. Ma… grazie di che? Il Comune fa il Comune, organizza se lo sa fare e pianifica se gli riesce, mentre i cittadini fanno i cittadini: vengono, osservano, apprezzano o criticano.
Mica hanno vinto le elezioni che devono ringraziare. Oltretutto, non vorremmo che questi ringraziamenti senza motivo possano inconsciamente significare che quello che si è visto non lo si è fatto per spirito di servizio, o per dovere d’ufficio, ma con la speranza di autoincensarsi, acquistare consapevolezza del proprio io e sperare di guadagnare qualche fan in più. Ma…
Ma poi… uno dice bellissimo… ma bellissimo rispetto a che? Manca il termine di paragone. Bellissimo rispetto a cent’anni fa? Può darsi. Ma onestamente se il confronto lo si fa con il recente passato tutto questo bellissimo non lo si comprende. Le luminarie ci sono state quest’anno come gli anni passati, la calza della Befana più lunga del mondo la fanno ormai da vent’anni, la Befana dei vigili del fuoco pure e il mercatino al Sacrario anche.
E vogliamo parlare del Villaggio di Natale? Beh, mica ci verranno a dire che l’hanno inventato loro. Anzi… a volerla dire tutta quest’anno è sembrato meno popolato degli altri anni, sicuramente per l’accresciuta concorrenza che c’è in giro, ma così è ed è inutile avventurarsi in improbabili alchimie comunicative per auto convincersi di essere più bravi degli altri. Lo lasciassero dire alla gente come stanno le cose.
E’ vero: dimenticavamo il concerto di Capodanno a piazza della Rocca. Ma anche questa, a parte la calca che non s’è vista, ma sicuramente la colpa è del freddo, è roba rivista. Mica ci verranno a raccontare, De Carolis e Capo, che è un’invenzione loro…
Per favore, allora: torniamo coi piedi per terra e piantiamola di fare propaganda anche su quelli che, come detto, sono doveri d’ufficio per chi ricopre incarichi nella pubblica amministrazione. Mettiamoci a lavorare seriamente e smettiamola di giocare.