E intanto contro il modello Caffeina inventato da Filippo Rossi prende posizione anche un Comitato di lotta di Viterbo (così si firmano alcuni in un comunicato diffuso ieri).
“Vorremmo chiedere a Rossi – si legge nel comunicato – come si definisce un’organizzazione che utilizza, senza retribuirle, centinaia di persone per mansioni senza le quali la manifestazione non avverrebbe. Per noi è sfruttamento. Il lavoro gratuito equivale al furto dello stipendio. Ricordiamo che Caffeina è solo uno degli svariati modelli di lavoro volontario-gratuito che si sta diffondendo e per noi è questo modello in sé, basato sul guadagno di pochi e lo sfruttamento di molti, frutto del sistema economico vigente, da combattere ed eliminare”.
“Non abbiamo bisogno di risposte ad hoc – conclude il comunicato – o di ridicole opere di convincimento. Non abbiamo interlocutori politici con i quali affrontare fittizie ‘discussioni democratiche’. Il sistema democratico è lo stesso che genera la condizione del lavoro gratuito. No al lavoro gratuito. Non aderire a Caffeina. Solo la lotta paga”.