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Home » Politica » La svolta di Giulivi: “Basta Capodanni in piazza. La cultura è un’altra cosa”

La svolta di Giulivi: “Basta Capodanni in piazza. La cultura è un’altra cosa”

29 Dicembre 2019

Sogna in grande, il sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi. Che ieri mattina, in conferenza stampa per presentare la stagione teatrale, ha dichiarato guerra alla feste di paese, alle sagre e a tutte le manifestazioni che non abbiano un respiro culturale in grado di attrarre turisti veri. Le sue parole a molti non piaceranno, ma così è. Sono anzi destinate sicuramente a suscitare un vespaio di polemiche.

“Il Capodanno in piazza – ha attaccato – quest’anno si farà per iniziativa delle attività commerciali che lo hanno organizzato, ma sarà l’ultima volta perché distrugge la cultura. Tarquinia deve puntare su ben altre cose. La città – ha proseguito – l’anno prossimo festeggia tremila anni di storia e si merita molto di più di quello che siamo abituati a fare. Dunque, faremo una biennale, il Premio Cardarelli e una mostra su Sebastian Matta. I quadri del maestro – ha annunciato – il 31 torneranno nel palazzo comunale mentre i pannelli in ceramica saranno collocati a Palazzo Bruschi. Abbiamo aggiudicato anche la gara per il terzo piano dove andrà la pinacoteca. Tarquinia deve riprendersi la cultura”.

Battute al vetriolo anche contro gli operatori del Lido, che si lamentano tanto, ma fanno poco. Almeno secondo Giulivi: “Il Comune può avere tutte le idee di questo mondo, ma loro che fanno? Io aspetto ancora una proposta concreta”. E a proposito delle polemiche per i danni causati dalle mareggiate ha aggiunto: “Ho un amico in Vaticano a cui ho chiesto di spostare le mareggiate altrove, ma non sempre mi sta a sentire. E poi pensassero al ripascimento, i soldi pubblici non ci sono. Dovevano fare un consorzio e mettere da parte fondi, invece hanno solo messo file di ombrelloni in più. Chi è causa del suo mal pianga se stesso”.

Anche sul presepe vivente, quest’anno saltato, Giulivi non è stato leggero, rigettando le accuse di chi sostiene che la colpa della cancellazione delle rappresentazioni sia del Comune: “Il presepe è un’altra cosa da paese, una delle tante cose che deve fare Tarquinia. Ma sia chiaro: ma non può dipendere da associazioni che nascono e litigano. Deve farsene carico il Comune”.

Dopo aver annunciato che sta lavorando per portare in città una tappa del Giro d’Italia o della Tirreno-Adriatica, il sindaco-imprenditore ha infine presentato la stagione teatrale, realizzata in collaborazione con l’Atcl. Tra gli spettacoli più importanti quello di Nicola Piovani. Da 2 gennaio gli abbonamenti: 75 euro per la platea, 65 per la gradinata. 200 posti per gli abbonamenti, 70 liberi.

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