Sarà interessante vedere come reagiranno quelli che, all’esterno del Pd(s) panunziano, come Erbetti e la sinistra più radicale, si comporteranno se la Provincia, dove hanno contribuito ad eleggere i consiglieri della lista di Nocchi e Panunzi, avallerà l’aumento delle bollette dell’acqua come chiede il presidente di Talete Andrea Bossola. Sarà interessante perché loro, il M5S e la sinistra più radicale, da sempre strenui difensori dell’acqua pubblica e critici nei confronti della malagestione di Talete, si ritrovano ad essere rappresentati da chi l’azienda idrica la guidata in questi ultimi anni.
Nel frattempo contro le bollette prende posizione di nuovo il Comitato non ce la beviamo: “Il 23 dicembre il Consiglio comunale di Tarquinia ha approvato la delibera per la gestione pubblica dell’acqua, insieme a Vignanello e Soriano nel Cimino. Risultati importanti che si aggiungono agli altri e che danno voce alla volontà di tanti cittadini della Tuscia, incoraggiando la lotta che porta avanti il coordinamento dei Comitati non ce la beviamo. Viterbo, Civita Castellana, Tarquinia, Ronciglione, Soriano nel Cimino, Vignanello, i maggiori soci di Talete, nonché i maggiori Comuni della provincia, hanno deliberato contro l’aumento delle tariffe, contro l’entrata dei privati nella gestione del servizio idrico e a favore della gestione pubblica attraverso l’attuazione della legge regionale 5/2014. Una provincia in fermento che sente l’esigenza di attuare un nuovo modello di gestione dell’acqua più vicino ai territori, escludendo qualsiasi società per azioni e tanto più l’ingresso delle multinazionali. Una esperienza, quella di Talete, che ha ben dimostrato cosa significhi il gestore unico, lontano dai territori e dalle esigenze dei cittadini e cosa abbiano prodotto le decisioni prese nelle stanze chiuse dei consigli di amministrazione: continui aumenti delle tariffe, clientelismo e disservizi. Come se nulla fosse successo fino ad oggi, il presidente Bossola ha convocato per il 30 una assemblea dei soci di Talete riproponendo all’ordine del giorno l”istanza di revisione tariffaria straordinaria’. Noi chiediamo ai sindaci soci di non assumere alcuna decisione in seno all’assemblea e di chiedere al presidente dell’Ato una riunione per discutere un nuovo modello di gestione. Spetta ora al Consiglio provinciale neo eletto esprimersi; considerato che è materia di competenza della Provincia e che quest’ultima detiene una quota rilevante di Talete, chiediamo al presidente Nocchi, presidente dell’Ato, di prendere atto delle delibere approvate nei Comuni della provincia e di promuovere in Consiglio provinciale la discussione, ricordandogli la promessa di incontrarci per valutare lo stato dell’arte e coinvolgere la Regione”.