Psicodramma collettivo in Consiglio comunale sul caso Barelli, scoppiato dopo la denuncia in Procura, al prefetto e al sindaco presentata da Fantaworld. Sotto accusa il doppio ruolo dell’ex assessore alla cultura in quanto è contestualmente consigliere comunale e avvocato di Caffeina e come tale avversario di Palazzo dei Priori. Per Fantaworld Giacomo Barelli è incompatibile dalla carica pubblica e quindi deve decadere.
Di questo aspetto dell’incompatibilità il Consiglio comunale sarà necessariamente chiamato a discutere subito dopo le feste ed è inevitabile visto che c’è di mezzo l’autorità giudiziaria. Ci sono carte da studiare attentamente, come ad esempio quelle a cui Barelli avrebbe avuto accesso in qualità di consigliere comunale salvo poi utilizzarle come documenti davanti al giudice nel contenzioso in corso presso il tribunale di Roma tra Caffeina e appunto Fantaworld. C’è da capire bene inoltre il contenuto di una pec che avrebbe spedito agli avversari “avvertendoli” che avrebbe controllato tutti gli incassi del Villaggio natalizio viterbese.
Ma dicevamo di ieri mattina: sembrava di assistere ad una seduta di psicanalisi collettiva più che a una riunione di Consiglio comunale, con gente che ha parlato letteralmente a vanvera. Nel bailamme generale sono emerse alcune posizioni singolari, ad esempio non è sfuggita quella di Alvaro Ricci che ha preso le difese a spada tratta (o a scatola chiusa) dell’avvocato-consigliere. Il perché lo si vedrà strada facendo. Brutto in ogni caso il tentativo generale di trasformare tutta questa vicenda in una sorta di referendum pro o contro Filippo Rossi e la sua creatura, dimenticando che a Viterbo nessuno è contro Caffeina. Si tratta semmai di capire – visto che fino a prova contraria siamo ancora in un Paese dove vige il diritto – solo se sono state o meno commesse delle irregolarità.
Come detto, il problema dell’incompatibilità e dell’eventuale decadenza sarà affrontato dopo le feste di Natale. Tecnicamente, spetterà al segretario comunale istruire la pratica, che poi passerà al vaglio della commissione e infine del Consiglio. Da parte sua, Barelli si dice tranquillo, rigetta le accuse mosse e promette che andrà avanti per la sua strada. La sensazione però è che tutta questa storia non potrà essere liquidata tanto facilmente.