La ferrovia Roma Nord vince il Trofeo Caronte 2019 di Legambiente Lazio, il poco ambito premio alla ferrovia con i viaggi più infernali della regione, scalzando dopo anni la comunque disastrata Roma Lido che rimane al secondo posto, terza la Roma Termini-Centocelle.
Sulla Roma Nord, i pendolari da anni continuano a soffrire per le reiterate cancellazioni di corse, lungo una tratta dalla portata di 75.000 viaggiatori al giorno e con una velocità media inferiore a 30 km/h, meno di quella, sottolinea Legambiente, di un elefante africano. Ai disagi che si profilano nei prossimi mesi su tutta la linea per la messa in sicurezza, si aggiungono i prossimi lavori nella vecchia stazione Flaminio, annunciati da anni e mai realizzati. Ora tutti i problemi sono al capolinea e a farne le spese sempre gli utenti per inadempienze di gestione. Lavori che andavano programmati anzitempo sono diventati un’emergenza e Atac fa sapere che il capolinea sarà la stazione di Acqua Acetosa e il servizio continuerà su gomma fino a piazzale Flaminio.
“Atac – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – ha la responsabilità di aver gestito per decenni questa ferrovia in maniera indecente, portandola all’indecoroso stato attuale, ora la Regione Lazio dal prossimo anno tornerà definitivamente a gestirla, insieme all’altrettanto disastrata Roma Lido: la Regione non può inaugurare il nuovo corso così come stiamo vedendo, chiediamo che non si arrivi alla chiusura della tratta per la messa in sicurezza ma di trovare una alternativa per garantire il passaggio dei convogli, nonché tempi certi per ripristinare la piena funzionalità, tre anni non sono certo un tempo sostenibile. Chiediamo alla Regione anche di istituire un tavolo permanente aperto ad associazioni ambientaliste e pendolari, durante tutta la fase di cambio di gestione, perché questi mesi saranno fondamentali per non perdere l’occasione di fare un po’ di sana cura del ferro della quale Roma ha enorme bisogno. Sia la Roma Nord che la Roma Lido, possono e devono diventare vere e proprie metropolitane urbane e interurbane, servono investimenti importanti per nuovi treni, efficentamento delle strutture e riqualificazione delle stazioni”.
“Sulla Roma Nord viaggiamo su treni indecorosi con tempi di percorrenza insostenibili, i treni extraurbani sono pochi – racconta Mita P. presidente del Circolo Legambiente Castelnuovo di Porto -. Il più delle volte vengono cancellati e si è costretti ad aspettare la navetta sostitutiva o un altro treno, il tutto senza avvisi, facendo la spola tra il piazzale autobus per riuscire a salire su un mezzo di fortuna. Nel 2019 percorrere 26 km su rotaia in un’ora e mezza è una follia. Nonostante ciò la ferrovia è l’unica soluzione di trasporto, la Flaminia è una strada pericolosa, stretta e come tale deve rimanere solo per spostamenti brevi. Recentemente molti pendolari hanno ripreso l’auto e gli incidenti sono aumentati. Per la nostra zona il treno è fondamentale. In molti abbiamo scelto di vivere qui per la presenza della linea ferroviaria, se questi paesi sono cresciuti è anche merito del treno; ora che ci viene prospettata una messa in sicurezza e un’ammodernamento, senz’altro indispensabili, non è possibile però prospettare la chiusura della tratta per tre anni: una soluzione assurda e improponibile che peggiorerebbe la vita di decine di migliaia di pendolari. Per mettere in sicurezza la linea poi, non serve stravolgere il tracciato, rimuovere stazioni, aprire tunnel, costruire viadotti”.