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Home » Politica » Tarquinia non diventerà l’inceneritore di mezza Italia

Tarquinia non diventerà l’inceneritore di mezza Italia

15 Dicembre 2019

Dal Gruppo d’intervento giuridico riceviamo e pubblichiamo

Tarquinia è una delle cittadine più affascinanti e ricche di storia e di cultura del Bel Paese. Lucumonia etrusca oggi dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, poi borgo medievale di grande suggestione, un luogo dove si afferma sempre più un turismo di qualità. Tarquinia, un contesto ambientale e culturale di straordinario interesse.

Ed è qui che la società 2 A 2 Ambiente di Brescia, leader della gestione dei rifiuti e, in particolare, del loro incenerimento, vuol piazzare nel bel mezzo del paesaggio agrario della Tuscia un inceneritore, pardon, termodistruttore di rifiuti con recupero energetico che dovrebbe trattare ben 481 mila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi all’anno. Centinaia di migliaia di trasporti di rifiuti e di ceneri a due passi da una delle più importanti necropoli etrusche.

Non solo. Un impianto le cui emissioni in atmosfera andranno a sommarsi a quelle dei due poli di produzione di energia da fonte termoelettrica più grandi d’Italia, quello di Civitavecchia (4.250 mw di potenza complessiva) e di Montalto di Castro (3.600 mw di potenza complessiva). E questo in una zona dove già si registrano picchi elevati di tumori (a Civitavecchia 397 nuovi casi e a Tarquinia  122 nuovi casi nel 2017).

L’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico onlus è al fianco dei cittadini di Tarquinia e dell’amministrazione comunale che si oppongono con forza a questo vero e proprio scempio annunciato e ha inoltrato (13 dicembre 2019) uno specifico atto di intervento con “osservazioni” nel procedimento di valutazione di impatto ambientale (Via) attualmente in corso presso la Regione Lazio.

Nel comprensorio si producono 60 mila tonnellate di rifiuti urbani all’anno ed è evidente che la 2 A 2 Ambiente vuol realizzare un polo di attrazione per l’incenerimento dei rifiuti per Roma e mezza Italia centrale. Il Gruppo d’intervento giuridico onlus farà la sua parte per difendere ambiente e cultura di Tarquinia.

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