Due milioni e 900 mila euro è la somma stanziata qualche giorno fa dalla Asl di Viterbo per l’acquisto, presso varie ditte, di dispositivi medici per la radiologia interventistica, la chirurgia endovascolare e la neuroradiologia interventistica. Particolarmente costose, secondo quanto riportato nella delibera (la numero 2535 del 13 dicembre), le protesi vascolari. Si tratta di dispositivi (una sorta di arterie artificiali che vengono messe al posto di quelle che rischiano di rompersi o che non funzionano più) senz’altro importanti per salvare la vita a determinati tipi di pazienti e per questo motivo molto costosi.
La dotazione che ha deciso di avere “in magazzino” la Asl è tuttavia cospicua, motivo per cui ci si chiede se, nel procedere a questi ordinativi, siano stati presi in considerazione i parametri in base ai quali il sistema sanitario pubblico è tenuto ad agire quando si tratta di spendere cifre così importanti. In particolare, il numero dei dispositivi acquistati è in linea con il bacino di utenza, ovvero con il numero degli interventi che vengono eseguiti normalmente a Belcolle per quanto concerne la chirurgia vascolare? Trova riscontro, questo numero, con quanto, nello stesso settore, si fa nelle altre Asl? Insomma, in base a quali calcoli e necessità si è deciso di procedere ad un esborso di denaro così imponente?
Domande, solo domande, visto che in tempi di vacche magre, laddove la sanità pubblica non riesce nemmeno a garantire ai pazienti i necessari esami diagnostici di routine, è opportuno per tutti monitorare attentamente le varie voci di spesa.