Sembra diventata un pallino, per la Asl di Viterbo, la comunicazione social (Facebook, Twitter, Instagram, ecc.). Nei giorni scorsi, è stato pubblicato l’avviso per il reclutamento di un social media manager che costerà circa 30 mila euro l’anno. Risulterà interessante vedere, nei prossimi giorni, chi sarà la figura prescelta. Nel frattempo, si viene a scoprire però che già a luglio la direzione generale aveva autorizzato una spesa di 4700 euro per un corso di formazione per dipendenti sul tema Piattaforme social, uso pratico, vantaggi e limiti nell’organizzazione pubblica. Tre “esperti” sono venuti a Viterbo per fare 15 ore di lezioni suddivise in tre moduli a 7 dipendenti. Si è trattato di lezioni pagate a peso d’oro: circa 300 euro l’ora. La domanda è sempre la stessa: con tutti i problemi che gravano sulla sanità viterbese perché i soldi non vengono utilizzati per servizi ben più importanti per i cittadini? Perché non si usano per abbattere, ad esempio, le liste d’attesa? La trasparenza, poi. Tutte queste spese per la comunicazione lasciano alquanto a desiderare anche su questo aspetto, basti solo pensare che nell’avviso per il reclutamento del social media manager non vengono indicati i criteri con cui saranno valutati i titoli di chi presenterà la propria candidatura e soprattutto balza all’occhio una particolarità: ai titoli saranno attributi solo 40 punti, 60 invece saranno riservati al colloquio. In altre parole, la parte discrezionale dell’esame pesa di più di quella oggettiva. Roba che non si è mai vista in nessuna parte del mondo.