Anche Giulio Marini ha detto no. L’ex sindaco, per sua volontà, non avrà la delega dell’ambiente. “Dove non c’è guadagno – ha dichiarato al Corriere di Viterbo – la remissione è certa”. Arena non trova così nessuno disposto ad accollarsi le responsabilità di una raccolta rifiuti da cui dipendono le sorti, a livello di immagine, dell’amministrazione. Lo dimostrano le continue foto che vengono postate sui social dai cittadini. Da quando esistono i telefonini e Facebook funziona cosi: clic, immortali quello che ti capita davanti e sputi veleno contro il “Comune ladro”. Marini l’ha capito bene, non vuole rischiare di essere linciato sulla pubblica piazza.
Non c’è nessuno disposto di conseguenza neanche ad occuparsi della gestione del nuovo appalto. Milioni e milioni di euro che diventano sempre motivo di illazioni da parte dei maliziosi. Ciò nonostante il sindaco non perde il suo proverbiale ottimismo: “Entro Natale – ha dichiarato – troverò sicuramente qualcuno a cui affidare questo gravoso compito”.
Epperò, il fatto che nessuno voglia occuparsi dell’ambiente, al di là di come andranno a finire le cose, la dice lunga sulla “psicologia” di questa amministrazione comunale. E infatti ci chiediamo: uno per quale motivo – e non è il discorso di Marini, che, se vogliamo, ha già dato – per quale motivo dovrebbe candidarsi e farsi eleggere se poi non vuole lavorare? Chi glielo ha detto di entrare in politica? La risposta in realtà è semplice: si sta lì per prendersi gli onori, ma degli oneri guai a sentir parlare. E allora un fatto è certo: stando così le cose, questa amministrazione la si può considerare già morta e defunta. Al di là dell’ottimismo di Arena.