Il Comune di Grotte di Castro riformulerà una nuova delibera per contenere le coltivazioni di nocciole. Dopo l’annullamento da parte del Tar di quella emanata a primavera (perché fatta male, hanno spiegato gli Avvocati per l’ambiente) lo afferma, in un’intervista al Corriere di Viterbo, il sindaco Piero Camilli.
“Gli uffici comunali – dice il sindaco/imprenditore – faranno un’altra ordinanza e la faranno meglio. In ogni modo, il principio di fondo rimane lo stesso: l’ambiente va difeso dalle colture intensive”. “Sono un imprenditore e difendo la libertà d’impresa – afferma Camilli – ma non possiamo avvelenare la gente. Quando ero in Provincia, ogni giorno c’erano persone che protestavano con i cartelli per difendere l’ambiente. D’altronde, i noccioleti sono una monocoltura intensiva che impegna molto il terreno. Tutelare l’ambiente è un nostro compito”. Come Camilli la pensano tutti gli alatri sindaci del lago di Bolsena.
Ricordiamo che la delibera emanata la scorsa primavera è stata annullata dal Tar su istanza della Assofrutti di Caprarola. Determinante, per la decisione dei giudici amministrativi, il fatto che non si facesse distinzione tra coltivazioni normali e coltivazioni biologiche, dove sono ovviamente le prime, a base di trattamenti fitosanitari, ad essere contestate dagli ambientalisti. Mancava inoltre un’adeguata documentazione a sostegno della pericolosità dei trattamenti in oggetto.