Dopo la sentenza del Tar che ha sospeso l’ordinanza sui noccioleti a Grotte di Castro, intervengono gli avvocati per l’ambiente, secondo i quali la decisione adottata “in via cautelativa dal Tar appariva già scontata e pacifica considerando i gravi vizi procedurali in cui purtroppo è incorso il provvedimento comunale (sia chiaro che il citato Comune ben potrebbe riproporla seppur con modalità diverse e proceduralmente corrette)”. Inoltre, “non ci sarà nessun effetto a cascata o di doccia fredda sulle altre ordinanze adottate dai Comuni virtuosi del Viterbese (sempre che non siano incorsi in errori simili a quelli indicati) che si sono fatti portatori delle preoccupazioni e delle crescenti istanze dei loro cittadini”.
“L’ordinanza sospesa dal Tar – fanno notare – era già zoppa in partenza in quanto proibiva in maniera assoluta la realizzazione di impianti di noccioleti intensivi su tutto il territorio comunale (configgendo così con il principio di rango costituzionale della libertà di iniziativa economica espresso dall’articolo 42 della Costituzione), a prescindere dal metodo di coltivazione che sarebbe stato usato (e quindi anche se fosse stato un noccioleto biologico o senza uso di fitofarmaci). E’ evidente che medesima sorte avrebbe avuto qualsiasi altra ordinanza comunale che avesse erroneamente proibito ogni tipo di coltivazione, anche diversa da quella dei noccioleti. A questo originario vizio di impostazione sembra si sia aggiunta la mancanza di un’adeguata istruttoria sulla pericolosità (sarebbe bastato allegare alcuni tra i numerosi dati scientifici/medici acquisiti) derivante dall’uso dei fitofarmaci. Per tale semplice ragione non ci appare corretto l’aver rappresentato il provvedimento del Tar come un ‘un significativo riconoscimento in sede giurisdizionale’. Per le medesime ragioni, vogliamo tranquillizzare il lettore nel senso che il provvedimento del Tar non produrrà nessun cambio di strategia da parte di chi, partendo dalla piena conoscenza del problema, cerca di far comprendere al mondo imprenditoriale/agricolo che si può fare ricchezza pur salvaguardando l’ambiente e la salute”.