Il sindaco di Montalto di Castro, Sergio Caci, è stato condannato a 3 anni e 2 mesi per falso ideologico, abuso d’ufficio e peculato relativamente alla ristrutturazione di due bagni di un appartamento popolare assegnato a un cittadino, Andrea Salvati. I lavori secondo l’accusa dovevano essere a carico dello stesso Salvati.
La vicenda risale al 2012, quando presentò una denuncia l’attuale segretario del Pd Quinto Mazzoni. Oltre a Caci, erano imputati anche Paolo Rossetti, responsabile dell’ufficio demanio e patrimonio del Comune, e lo stesso Salvati. Quest’ultimo, che tra l’altro è il responsabile cittadino della Lega, è stato assolto per non aver commesso il fatto, mentre insieme al primo cittadino, per gli stessi reati, è stato condannato Rossetti. Da notare che Quinto Mazzoni fu il costruttore incaricato di svolgere la ristrutturazione per un importo di poco inferiore a 20 mila euro. Lo stesso rifiutò, adducendo lo sperpero di denaro pubblico, e presentò denuncia.
Secondo il giudice, per giustificare l’uscita di quei soldi, sarebbe stata utilizzata una determina per altri lavori a Marina di Montalto: ovvero, messa in sicurezza di alberi e pulizia di un parcheggio. Tutto effettivamente realizzato. Ma a pagare sarebbe stata una cooperativa e non il comune.
“Cari concittadini – scrive Caci su Facebook – ho appreso della sentenza di condanna del tribunale di Civitavecchia sul processo nato dalla denuncia del segretario del Pd di Montalto di Castro. Rispetto la decisione, ma ribadisco con forza e convinzione la mia assoluta innocenza e quella del responsabile del servizio lavori pubblici all’epoca dei fatti. Ritengo abnormi le accuse mosse nei nostri riguardi e mi amareggia che il tribunale non abbia colto la vera natura della costruzione fatta dagli accusatori e delle loro reali intenzioni. La verità è un’altra e verrà certamente accertata nelle opportune sedi. Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza per proporre appello. Fare il sindaco oggi non è per niente semplice e si rischia di rispondere di fatti che molto spesso neanche si conoscono. Per questo, se i miei concittadini lo vorranno, continuerò a svolgere il mio servizio politico e sociale con la trasparenza e l’entusiasmo di sempre. Se qualcuno invece pensa di fermarmi o intimorirmi attraverso i tribunali si sbaglia di grosso. Grazie a tutte le persone che mi sono vicine e credono nel mio lavoro: vado avanti a testa alta”.