Pace fatta, per ora, tra le associazioni degli studenti universitari e il Comune. Al centro della contesa gli orari di chiusura dei locali, troppo restrittivi per i giovani che vengono a studiare a Viterbo. I quali di sera non hanno altre occasioni di svago da quelle rappresentate dai tradizionali luoghi di ritrovo.
L’amministrazione comunale si è impegnata a prendere in considerazione le richieste avanzate dal popolo della notte. “Abbiamo capito – ha detto l’assessore Alessia Mancini – che esistono esigenze diverse da quelle contemplate nell’ordinanza sugli orari. Siamo disponibili a rivederla, mettendo attorno a un tavolo tutti i soggetti interessati. Ossia, i residenti, i titolari dei locali e i rappresentanti delle associazioni giovanili”.
Il Comune ha promesso di istituire un tavolo di monitoraggio (così è stato definito) per giungere a un protocollo d’intesa che tenga nella giusta considerazione le necessità di tutti. Ovvio che tra il dire e il fare ci passa di mezzo il mare e che non sarà facile conciliare esigenze diametralmente opposte. Da un lato c’è infatti la voglia di quiete di chi la notte dorme e dall’altro il desiderio di svago di chi, al contrario, dopo una giornata trascorsa sui libri vorrebbe trascorrere un po’ di tempo in relax in compagnia degli amici.
Per ora tanto basta comunque per sedare gli animi, ma è evidente che sarà difficile per l’amministrazione tornare indietro dalla strada imboccata con l’ordinanza coprifuoco. Gli si rivolterebbero contro tutti i portatori di interesse che hanno indotto Arena a firmarla.