La notizia sta passando sotto silenzio, ma sembra che Viterbo stia per perdere (o addirittura abbia già perso) il finanziamento di oltre 17 milioni di euro stanziato dal governo Gentiloni nell’ambito del piano per le periferie. Addio insomma ai progetti messi in campo dall’amministrazione Michelini, tra cui la riqualificazione del Poggino con pista ciclabile, piscina e scuola; l’interramento della linea ferroviaria a piazzale Gramsci; il raddoppio della Cassia; e il recupero delle palazzine dell’Ater al Pilastro.
E pensare che il piano, varato da Renzi e poi portato avanti da Gentiloni, venne inaugurato proprio a Viterbo durante una storica visita dell’attuale commissario europeo. Era l’ottobre 2017 è il capoluogo della Tuscia per l’occasione fu scelto a livello nazionale per dare il via alla più grande riqualificazione urbana degli ultimi decenni.
Fatto sta che adesso, da una comunicazione della presidenza del Consiglio dei ministri di qualche giorno fa, si apprende che il nome della città dei papi non è stato inserito nell’elenco stilato dai tecnici del governo dopo aver esaminato i crono-programmi aggiornati trasmessi dai Comuni. Di fatto, secondo indiscrezioni, sembra che non sia stata accolta le proposta di rimodulazione degli interventi presentata dalla giunta Arena dopo il suo insediamento.
Cosa sia accaduto non lo si sa ancora con precisione, ma certamente non ha aiutato la decisione dell’attuale amministrazione di modificare i progetti precedenti, che, sebbene non terminati, erano stati già definiti e autorizzati dal governo. In altri termini, in un anno mezzo, non solo non sono stati conclusi i progetti lasciati in eredità dalla giunta Michelini, ma soprattutto non si è riusciti neanche a farsi approvare la proposta di cambiamento. Proposta che, dopo la sottoscrizione a giugno di una nuova convenzione, è stata inoltrata a Roma agli inizi di settembre, un mese prima della riunione tecnica durante la quale è stato deciso quali domande accogliere e quali no.