Finalmente si svegliano. Meglio tardi che mai, ci sarebbe da aggiungere. Sulla Talete, dopo mesi di sottovalutazione del problema o più semplicemente di atteggiamento da struzzo (meglio la testa sotto la sabbia che guardare in faccia la realtà per certi nostri politici), alcuni sindaci della Tuscia, tra cui Giovanni Arena, si sono accorti che qualcosa non va. Quindi andranno in Regione a chiedere ragione del dissesto della società. Rivendicando cioè l’erogazione di finanziamenti ad hoc che alla Tuscia spetterebbero in quanto Ato debole. Andranno poi anche ad Arera, l’Autorità che avrebbe dovuto erogare un prestito, guarda caso mai arrivato.
Così ha deciso l’assemblea dell’Ato dopo due ore di dibattito ieri mattina in Provincia. “Marceranno” su Roma i sindaci di Viterbo, Civita Castellana, Tarquinia, Montefiascone e Vetralla, insieme al presidente dello stesso Ato, il presidente della Provincia Pietro Nocchi. Singolare in tutta questa storia la posizione di Arena, che finora ha sempre difeso a spada tratta tutte le decisioni dei cda di Talete senza mai porre dubbi o sollevare perplessità, avallando anzi a fine 2018, come tutti bene conosciamo, l’aumento delle bollette con la scusa di risanare i conti che invece sono peggiorati.
Insomma sì, Arena si è svegliato, forse perché alla suocera è arrivata una bolletta di 900 euro?